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Beppe Grillo, come Nicola Zingaretti, esalta Lula. Ma nessuno potrà mai riabilitare l'ex presidente del Brasile il protettore dell'assassino Cesare Battisti

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Condanne annullate per Lula, che nel 2022 potrà candidarsi contro l’attuale presidente del Brasile Jair Bolsonaro. Ed è proprio l’ex numero uno della nazione sudamericana l’uomo della riunificazione tra Pd e Cinquestelle, che hanno trovato finalmente il Papa straniero. "Il giudice supremo Edson Fachin ha deciso di annullare tutte le condanne contro l’ex presidente del Brasile Lula. Luiz Inácio Lula da Silva, simbolo di speranza, coraggio e onestà, potrà partecipare alle prossime elezioni presidenziali del 2022! E ancora una volta ‘Lula Vale A Luta!’” ha scritto su Facebook Beppe Grillo a proposito di Lula, che come spiega Francesco Storace sul sito 7 Colli, può essere l’uomo della convergenza: con le simpatie che Lula riscuote a sinistra, soprattutto con Nicola Zingaretti, potrà garantire sicuri successi.

 

 

A Grillo piace Lula, protettore di Cesare Battisti E tutto questo - chiarisce Storace - senza vergogna, grazie ad una sentenza che scagiona Lula da condanne precedenti. Ma questo basta per una riabilitazione a distanza di chi non ha esitato a sbeffeggiare la nostra Patria con l’indegno trattamento di favore riservato ad un assassino di nome Cesare Battisti? Per farcelo restituire dopo decenni di latitanza, l’Italia dovette faticare non poco. E l’ingresso in carcere per i troppi omicidi commessi dal terrorista rosso fu salutato da tantissimi italiani come la vittoria dello Stato contro la delinquenza politica. Ma per troppo tempo non era stato possibile proprio per una protezione oscena praticata dal Brasile di Lula. E solo con la vittoria di Bolsonaro è stato garantito di poter restituire giustizia all’Italia e ai familiari delle vittime di Cesare Battisti. Una vergogna per il sangue versato da troppe vittime.

 

 

E’ disgustoso - prosegue Storace - che ora Beppe Grillo saluti in quella maniera il ritorno sulla scena politica internazionale, questo pare l’auspicio, di chi ha tramato contro la giustizia italiana. Una vergogna che indigna ciascuno di noi per le sofferenze patite negli anni in cui il terrorismo rosso, proprio grazie anche alle protezioni internazionali, sparava impunito. Ora ci mancava il saluto di Grillo a Lula. La legalità si infrange contro la fazione politica. La Nazione schiaffeggiata nel nome di un vegliardo a cui si dà ancora retta nonostante tutto. Grillo cancelli quel maledetto post, non faccia versare ancora lacrime a tanti anni da quei delitti. I Cinquestelle non hanno il diritto all’oblio di una memoria insanguinata.

 

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