Addio a "Checchino“ Proietti, una vita per la comunità di destra
È un lutto che fa davvero male a tutta una comunità. È morto l’altra sera - e davvero inaspettatamente per molti - una colonna della destra, Francesco Cosimi Proietti, più noto come «Checchino» e per tantissimi anni autentico braccio destro di Gianfranco Fini. Che al nostro giornale ha speso parole di profonda tristezza: «Se ne va anche un pezzo della mia vita». Checchino avrebbe compiuto settanta anni nel mese di settembre, ma la malattia se lo è portato via all’ospedale Gemelli. No, non era Covid, era sofferente ai polmoni da un po’ di tempo.
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Nato a Subiaco, nella provincia romana, Checchino è stato capace di farsi voler bene da molti. E il partito - all’epoca di Alleanza nazionale - lo premiò con un seggio alla Camera dei Deputati. Il suo modo di essere era un inno alla vita, senza mai dire di no a chi chiedeva un aiuto. Scherzando gli si diceva che poteva essere il politico ideale da traffico di influenze. Sì, scherzando, ma era sempre disponibile con le persone che più avevano bisogno. E se ne potrebbero raccontare tante di storie che lo riguardavano. Checchino non si perdeva mai d’animo di fronte ai problemi. Confidava sempre di aver avuto molto dalla politica e voleva restituire al popolo quello che poteva con l’impegno diretto.
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È stato un fedelissimo di Fini - che seguì fino all’avventura di Futuro e Libertà - sin dalla prima ora, quando assieme si organizzarono per eleggere a suon di preferenze personali alla Camera l’allora capo del Fronte della Gioventù. Fu un successo in termini di voti, che andarono a raccogliere fino ai più piccoli comuni della circoscrizione laziale. C’era ancora il Msi, a quei tempi. Poi venne An. Terminata l’esperienza parlamentare, decise di tornare a lavorare aprendo un’attività di ristorazione veloce al centro di Roma, che gestiva con la sua cara famiglia. Era anche quello un modo per non disperdere i tantissimi contatti di un’attività politica in cui aveva conosciuto davvero tantissima gente. E quando aveva tempo si metteva al computer a scrivere messaggi sui social. Era una maniera per partecipare al dibattito politico, che lo appassionava da sempre.
L’ultimo saluto a Cosimi Proietti sarà dato presso la Chiesa di sant’Andrea a Subiaco, alle 16, mentre stamane ci sarà la camera ardente al Policlinico Gemelli. Nel suo paese, organizzò per tanti anni le edizioni della Befana Tricolore. Anche quello era il suo modo di voler bene ad una comunità, con i regali per i bambini ogni 6 gennaio. Il suo sorriso, la sua disponibilità mancheranno a tutti.
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