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La sardina Mattia Santori attacca, Calenda se lo mangia: il nulla politico. La farsa della tenda al Nazareno

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Basti pensare che la foto nella tenda non l'hanno scattata al Nazareno ma nella casa di un'amica piena di "cimeli comunisti". Insomma, l'"occupazione" delle sede del Pd da parte delle Sardine era una piccola farsa. Mattia Santori, il leader del movimento, ha detto questo e altro in una intervista a Repubblica che prende di mira mezzo centrosinistra italiano. 

 

Tra i bersagli della sardina c'è il leader di Azione Carlo Calenda che non ha tardato a rispedire al mittente i giudizi di Santori. "Raramente ho letto un’intervista più vacua e stantia di quella di Santori. Il nulla in termini di proposte idee o cultura politica. È tutto un quello è di destra e questo è di sinistra. Stesso modo di fare politica dell’epoca Salvini selfie. Solo con la canadese", scrive in un tweet l'ex ministro.

 

"Ma la roba sublime è quando si scaglia contro di me perché 'bisogna avere rispetto per la maglia' (concetto evoluto della politica come il calcio). Intervistatrice 'ma lei (che parla solo di PD) è iscritto al PD. Risposta no. Sipario", sintetizza Calenda che stronca così la sardina. 

 

Santori nell'intervista aveva parlato di Matteo Renzi, da evitare: "Io penso bisognerebbe applicare il principio della recidività. La recidività di chi ha prima fatto grossi errori e poi ha infierito su un corpo già martoriato. Questo dovrebbe causare l'esclusione di diritto". E di Calenda: "C'è un principio di lealtà da salvaguardare. Come quando i militanti Pd criticano le Sardine perché intervengono da non iscritte: li capisco, perché la militanza impone il rispetto della maglia". Ma non si iscriverà al Pd: "Perché in questo momento il Pd ha un marchio tossico. Nessuno ora farebbe la tessera. Si vede dal fatto che gli iscritti sono in calo. Inoltre le Sardine hanno il vantaggio di restituirmi la fotografia di quei cittadini che seguono la politica ma non sono iscritti a un partito. Ieri abbiamo fatto una assemblea con 170 persone e quel che emerge è questo: lasciamo che i morti seppelliscano i loro morti". 

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