La svolta di Salvini in Europa: Lega al lavoro per un nuovo gruppo
Svolta in Europa per la Legha di Matteo Salvini. "Stiamo lavorando per creare un nuovo gruppo", ha detto il leader del Carroccio nel corso di una intervista su Facebook, con la giornalista Annalisa Chirico, che gli chiedeva dell’addio al Ppe del premier ungherese Viktor Orban.
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"Un gruppo più forte, inclusivo, che coinvolga altri movimenti che sono al governo in altri paesi, che coinvolga i polacchi, gli ungheresi", aggiunge Salvini. "L’ingresso nel Ppe - spiega Salvini, di cui oggi ricorre il 48mo compleanno - non è all’ordine del giorno". "Creeremo - conclude - qualcosa di nuovo, dopo quanto visto anche per il caos dei vaccini". "Siamo in contatto coi polacchi e con altre realtà, anche con gli ungheresi; ieri ho incontrato il console a Milano".
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Nel corso dell’intervista, il segretario leghista ha confermato il suo ’no' a eventuali lockdown nazionali, neanche a possibili misure restrittive nei weekend. "Sono favorevole a intervenire dove la situazione è a rischio, in maniera chirurgica. Non si può intervenire uniformemente", ha sostenuto. Dopo il 7 aprile "speriamo" di riaprire le palestre. Mentre sui vaccini, ha affermato "sta facendo più Giorgetti in 15 giorni che Arcuri in undici mesi". "Qualcuno a Bruxelles dovrebbe essere licenziato" dopo il fallimento del reperimento dei vaccini. Infine, si è detto contrario all’obbligatorietà del passaporto vaccinale. "Per me la libertà è insindacabile", ha tagliato corto.
Per le elezioni amministrative "noi saremo pronti. Semmai vedo a sinistra un p0' di confusione. Il rinvio ad ottobre? Ovviamente, fare una campagna elettorale con un piano vaccinale ancora a rilento non sarebbe stato il massimo per milioni di italiani. Noi siamo pronti. Scavalliamo questa emergenza delle prossime settimane e poi torniamo a vivere e a respirare", ha detto su facenook Salvini. "Bisogna stringere i denti nel mese di marzo che penso e spero sarà l’ultimo ostacolo difficile e poi riapprossimarsi, con prudenza e attenzione, a una vita che gli italiani bramano".