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La Boldrini crocifigge "il direttore" Beatrice Venezi. Ma Salvini l'applaude

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"Chiamatemi direttore, non direttrice". Una frase semplice, quasi ovvia, quella pronunciata dalla direttrice d'orchestra Beatrice Venezi, protagonista al fianco di Amadeus della quarta serata del Festival di Sanremo al fianco di Amadeus. Una frase che invece ha subito fatto scattare la polemica politica tra Laura Boldrini e Matteo Salvini. A dire il vero, a polemizzare è stata solo la Boldrini: "Più che una scelta individuale della direttrice d’orchestra Venezi, è la scelta grammaticale a prevalere e quella italiana ci dice che esiste un genere femminile e un genere maschile. A seconda di chi riveste il ruolo si fa la declinazione. Chi rifiuta questo lo fa per motivi culturali", dice la deputata del Pd all’Adnkronos.

 

 

La Boldrini insiste: "La declinazione femminile la si accetta in certe mansioni come contadina, operaia o commessa e non la si accetta quando sale la scala sociale, pensando che il maschile sia più autorevole. Invece il femminile è bellissimo. È un problema serio che dimostra poca autostima. Inviterei la direttrice Venezi a leggere cosa dice l’Accademia della Crusca, la più alta autorità linguistica del nostro paese. Se il femminile viene nascosto, si nascondono tanti sacrifici e sforzi fatti".

 

 

Molto diversa l'opinione del segretario della Lega: "Chiamatemi ‘direttore, non direttrice. Parole di buonsenso della brava Beatrice Venezi, applausi A dispetto delle follie del politically correct, vince il talento".

 

 

 

 

 

 

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