Binetti choc, interrogazione con altri 40 senatori a Speranza: "Quando è che vaccinate anche noi?"
Quaranta senatori, capeggiati da Paola Binetti, chiedono al ministro Speranza di sapere quanto ancora devono aspettare per essere vaccinati. Lo fanno con una interrogazione ad hoc indirizzata al ministro. Il rischio di apparire come coloro che vogliono "saltare la fila" ed essere vaccinati prima del tempo è alto. La Binetti, però, si ribella a questa lettura: "Sono un medico, ho un’età avanzata, avrei altri modi e motivi per avere il vaccino. Ma ho scelto di farlo insieme ai miei attuali colleghi perché oggi io sono un senatore e credo sia giusto così. La mia non è una riserva sulle categorie: è solo una domanda al ministro".
La Binetti, senatrice dell’Udc, ha presentato un’interrogazione urgente a Speranza, per chiedere se il ministro della Salute non ritenga "utile, necessario e improcrastinabile" procedere alla vaccinazione urgente dei senatori ma, intervistata da 9Colonne, tiene a precisare che il suo non vuole essere in alcun modo il tentativo di scavalcare altre categorie. D’altronde, dice "sicuramente chiunque tu decidi di vaccinare stai superando qualcun altro: c’è chi dice di vaccinare i professori universitari, chi gli autisti degli autobus pubblici, o i baristi che sono tutto il giorno a contatto con i clienti, e io dico che va bene. Non è una riserva sulle categorie".
Tra l’altro Binetti, che è presidente dell’intergruppo parlamentare sulle malattie rare, ha interpellato Speranza anche in questo caso, e tiene a rimarcare la grande differenza tra le due richieste: "Stiamo chiedendo al ministro Speranza di prendersi particolare cura dei malati rari e dei loro famigliari e di procedere a inserirli tra le categorie fragili per poterli vaccinare quanto prima: rispetto ai malati rari la nostra è una posizione che dice al ministro: per piacere, attivati e vaccinalì".
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L’interrogazione sul vaccino ai senatori, sottoscritta peraltro da quasi altri 40 senatori in maniera bipartisan, "dice altro rispetto a quello che riportavano oggi alcuni giornali. Chiedo solo che, tenendo conto di una serie di circostanze, per esempio che ci sono stati diversi casi e che questi casi negli ultimi tempi stanno aumentando, che l’età dei senatori in molti casi è abbastanza avanzata, che i senatori vanno su e giù per l’Italia tutte le settimane, che incontrano tante persone perché il loro ruolo prevede anche questo contatto diretto, e tenendo conto che la funzione principale è quella di votare e non si può fare in smart working, il ministro Speranza ci dica quando ritiene opportuno che veniamo vaccinati. Questo è il senso della domanda. Insisto: rispetto ai malati rari il tono della domanda era completamente diverso".
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E se Speranza dovesse rispondere "che i senatori, per assurdo, vanno vaccinati per ultimi per dare un esempio di stoica resistenza, allora chi potrà si regolerà di conseguenza, in base all’età, alla professione... chiediamo solo di saperlo".