Le dosi contese
AstraZeneca si piega al pugno duro di Draghi: "Vaccini bloccati? Lo capiamo"
AstraZeneca si allinea alla decisione del premier Mario Draghi di bloccare 250mila dosi di vaccino destinate all'Australia, vista la scarsità di scorte in Italia (e in un Europa) rispetto alle dosi che erano state previste. Nessuna polemica, insomma, come invece ha fatto oggi il primo ministro britannico Boris Johnson che ha criticato duramente la scelta di Draghi. "Capiamo perfettamente la decisione" presa dal governo italiano di bloccare l’export di 250mila dosi di vaccino AstraZeneca dirette in Australia, "vista anche la situazione che abbiamo in Europa", ha detto, in un’intervista a ClassCnbc, Lorenzo Wittum, ad di Astrazeneca Italia, spiegando ai microfoni dell’emittente che cosa è successo: "Astrazeneca ha un contratto datato estate 2020 con l’Australia in cui c’è scritto chiaramente che nel secondo trimestre dell’anno ci sarà una produzione locale in Australia mentre nel primo trimestre la fornitura potrà avvenire da altri paesi, incluso l’Europa. Per questa ragione - prosegue Wittum - la società ha dovuto chiedere ai siti di produzione europea quest’esportazione di 250.000 dosi. Tecnicamente, visto che il prodotto finito si fa in Italia (Catalent ad Anagni), l’autorizzazione doveva essere fatta dall’Italia".
Non solo, AstraZeneca è disposta a cedere la propria competenza tecnologica per produrre il vaccino in stabilimenti che non sono suoi.
Wittum, infatti, ha spiefato che "la grande maggioranza dei nostri stabilimenti sono stabilimenti dei partner ai quali abbiamo fatto il cosiddetto trasferimento tecnologico. Cosa vuol dire? Mettere in condizione i partner di produrre secondo il processo che abbiamo disegnato, per far sì che possiamo incontrare questi partner abbiamo bisogno di due elementi. Una capacità tecnica di produrre in grandi bioreattori, che tecnicamente si chiama processo di produzione in virus vivo: quindi non è un virus batterico, e ci vuole una certa capacità tecnica iniziale. Secondo, abbiamo bisogno di grandi volumi, cerchiamo partner in grado di produrre decine di milioni di dosi al mese visto il nostro impegno che abbiamo di produrre tre miliardi di dosi durante tutto il 2021 per tutto il mondo".
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L’ad di AstraZeneca ha dato anche "il benvenuto all’iniziativa del governo italiano", che ha annunciato uno stanziamento di mezzo miliardo per creare un polo che possa produrre i vaccini nel nostro Paese. "Siamo a disposizione per verificare che ci siano dei partner in grado di soddisfare questa necessità".