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Con il Covid Berlusconi non spende più. Ha lasciato in cassaforte tutti gli utili

Per la prima volta niente argent de poche

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La botta del Covid e le poche occasioni che obiettivamente anche per lui ci sono state di spendere durante i lockdown hanno reso Silvio Berlusconi più parco che mai. Per la prima volta ormai da anni non si è fatto distribuire fondi né dagli utili né dalle riserve delle quattro holding italiane con cui ha il controllo del gruppo Fininvest (la prima, la seconda, la terza e la ottava).

 

Vero che nel 2020 le cose non sono andate benissimo, e gli utili delle quattro holding sono scesi a 123 milioni di euro rispetto ai 174 milioni del 2019, ma alla assemblee di tutte e quattro le società Silvio ha chiesto di accantonare a riserva straordinaria l'intera somma, come mai aveva fatto in questi anni. In alcuni esercizi dei tempi d'oro Berlusconi aveva prelevato per le sue spese annuali anche più di 100 milioni, o facendosi distribuire quota degli utili delle holding o attingendo alla riserva quando questi erano meno consistenti delle sue esigenze. Parte di queste somme negli anni sono state messe a disposizione del ragioniere Giuseppe Spinelli per dare uno stipendio e risarcire le spese legali alle famose Olgettine. Poi questa generosità è stata usata contro di lui giudiziariamente ipotizzando la corruzione di testimoni e ovviamente si è interrotta. 

 

A forza di prelevare quelle somme però è stato assottigliato il patrimonio netto distribuibile, che oggi è davvero ai livelli di guardia nella holding seconda (316.344 euro) e poco sopra il milione di euro nella terza e nella ottava. Grazie alla prima complessivamente ammonta a 275 milioni di euro che in caso di esigenza potrebbe farsi versare. Ma grazie alla decisione di lasciare in cassa i 123 milioni del 2020, ora la situazione migliora sensibilmente. Certo anche nel 2021 spese pazze non potranno essercene, e il cavaliere dovrà continuare la vita quasi monacale che ha intrapreso rispetto alle abitudini storiche.

 

L'anno del risparmio per altro ha coinvolto anche i suoi due figli maggiori. Anche Marina ha lasciato in cassa i 13,6 milioni di utili della sua holding italiana quarta che ha un patrimonio distribuibile di 55,5 milioni e in banca liquidità per 38,9 milioni. Stessa scelta di Piersilvio, che ha lasciato in cassa i 13,2 milioni di utile potendo contare (perché sempre più parsimonioso di padre e sorella) su 149,5 milioni di euro di patrimonio netto distribuibile e addirittura su 125,3 milioni di euro di liquidità in banca.

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