Vaccini, la vendetta social di Matteo Salvini: il commissario Arcuri tagliato dalla foto del vertice
"Incontro oggi al ministero dello Sviluppo economico con le case farmaceutiche. Per rimediare ad errori e ritardi di altri, i ministri della Lega sono al lavoro per produrre i farmaci anti-Covid direttamente in Italia". Lo scrive sui suoi profili social Matteo Salvini, leader della Lega, che pubblica le foto dell’incontro di oggi al Mise. Negli scatti, tuttavia, manca uno dei partecipanti, Domenico Arcuri, commissario per l’emergenza, invitato dal ministro Giancarlo Giorgetti al tavolo. Non è una casualità, di fatto, Salvini ha sempre contestato l’operato di Arcuri preferendogli nel suo ruolo Guido Bertolaso. "Per rimediare ad errori e ritardi di altri, i ministri della Lega sono al lavoro per produrre i farmaci anti-Covid direttamente in Italia" scrive il leader del Carroccio.
Le vaccinazioni in Italia viaggiano sulle 100 mila somministrazioni giornaliere, ma il miglioramento evidenziato dal commissario Domenico Arcuri, è ancora lontano dai numeri necessari a far sì che la campagna anti-Covid diventi veramente di massa. Si procede con il freno a mano tirato a causa della penuria di dosi che continuano ad arrivare in regime ridotto, rispetto agli accordi firmati nel mese di dicembre dall'Unione europea con le case produttrici.
Per aumentare i rifornimenti, il governo si muove su due fronti, da un lato quello europeo, con l'esordio oggi del premier Mario Draghi proprio nel Consiglio Ue dedicato al tema vaccini. Dall'altro il progetto di un produzione in Italia, in vista della quale il ministro dello Sviluppo economico Giancarlo Giorgetti ha avuto un primo incontro al Mise con i rappresentanti di Farmindustria, Aifa e il commissario Arcuri.
Dalla riunione emerge "la massima disponibilità" da parte del Governo, sottolinea il ministro, "sia in termini di strumenti normativi che di mezzi finanziari all'industria farmaceutica italiana per predisporre ogni tipo di strumento al fine di produrre un vaccino contro il Covid". Il tavolo è aperto e tornerà a riunirsi mercoledì prossimo, anche se Giorgetti per primo evidenzia che il "progetto di riconversione", nell'ambito del quale servono anche appositi 'bioreattori' di cui l'Italia al momento è pressoché sprovvista, "naturalmente non è una cosa semplice".