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Mistero fra i senatori di Italia Viva. Chi di loro si è fatto rimborsare le multe?

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Due multe per violazione delle norme del codice della strada. Non salatissime ma quel che basta. Una da 102,20 euro pagata il 21 ottobre scorso, e una da 73,50 euro pagata il 30 dicembre scorso. Entrambe rimborsate al misterioso colpevole dal tesoriere del gruppo di Italia Viva al Senato. Una voce inusuale che appare però per la prima volta nel rendiconto di un gruppo parlamentare, quello guidato da Davide Faraone e in cui siede pure Matteo Renzi, che hanno concesso il rimborso nell'ultimo trimestre dell'anno scorso. Visti gli importi, non sembra trattarsi di una banale sosta vietata, in cui tutti incorrono con facilità nel centro di Roma, privo di parcheggi. Può capitare, e talvolta è necessario correre il rischio per non  mancare a un importante appuntamento o a una delicata votazione. Ma quegli importi sono più alti della banale sosta vietata. Potrebbe trattarsi di eccesso di velocità nel limite di 40 km all'ora oltre il consentito. E qui sicuramente ad andare veloce è abituato lo stesso Renzi. Oppure di una chiamata al telefonino mentre si guida senza auricolari, o ancora il mancato utilizzo di cinture di sicurezza. Caccia al colpevole dunque, che non può essere uno qualunque, altrimenti questo rimborso che non rientra nella contabilità ordinaria di un gruppo parlamentare, nessuno l'avrebbe concesso. Certo se l'indisciplinato fosse stato Renzi stesso, chi mai avrebbe osato dirgli di no quando fosse venuto a battere cassa?
 

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