Guido Crosetto fa nera Selvaggia Lucarelli. La verità su Meloni e Segre, scacco matto in due tweet
Guido Crosetto fa scacco matto a Selvaggia Lucarelli che accusa Giorgia Meloni di essere restata seduta mentre tutta l’aula applaudiva Liliana Segre. Peccato che l’aula fosse del Senato e che la Meloni sieda alla Camera. E dal tweet dell'ex ministro si scatena un botta e risposta a sorpresa. Anche perché l'applauso di cui parla la giornalista e influencer non è quello per il voto di fiducia al governo di Mario Draghi...
La nota giornalista @stanzaselvaggia è sicuramente informata del fatto che la Senatrice Segre frequenti l’aula del Senato e l’Onorevole Meloni quella della Camera.
— Guido Crosetto (@GuidoCrosetto) February 21, 2021
Siccome la verità non aiuta la sua tesi, inventa una storia: un’aula, due donne, applausi ad una, l’altra seduta. https://t.co/3awiHTVGIC
La tesi della Lucarelli, espressa anche in un lungo post, è che Giorgia Meloni non merita solidarietà per gli osceni insulti sessisti di Giovanni Gozzini, professore di Storia all'Università di Siena, durante una trasmissione radio, perché il suo stesso linguaggio sarebbe improntato all'odio e alla discriminazione. E così mette alla gogna i media che osano paragonare gli attacchi alla senatrice a vita, sopravvissuta alla Shoah, e gli insulti alla Meloni. "Come no. Adesso gli insulti alla Segre hanno una matrice misogina e non fascista. Come se molti degli odiatori della Segre non fossero quelli che vengono su a pane e Fdi. Come se la Meloni non fosse quella rimasta seduta in aula mentre gli altri applaudivano alla Segre", scrive Selvaggia Lucarelli.
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Crosetto, che tra l'altro è tra i fondatori di Fratelli d'Italia, rilancia il tweet e accende la miccia: "La nota giornalista Selvaggia Lucarelli è sicuramente informata del fatto che la Senatrice Segre frequenti l’aula del Senato e l’Onorevole Meloni quella della Camera. Siccome la verità non aiuta la sua tesi, inventa una storia: un’aula, due donne, applausi ad una, l’altra seduta".
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La Lucarelli non ci sta, e replica a sua volta con lo screenshot di un articolo sul mancato applauso in Parlamento da parte della leader di FdI alla Segre: "Dai Crosè, che hai capito bene". Ma lui non aspettava altro e dà scacco matto: "Lo sapevo! Ne ero certo! Ma lei sa che questo articolo parla di altro, parla di una legge e non della Segre. Non cerchi di farlo con me, non funziona", scrive su Twitter.
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Infatti si parla di episodi ben diversi, su cui è facile fare confusione. Non si tratta degli applausi di solidarietà alla senatrice a vita per gli attacchi subiti, ma dell'istituzione della commissione ad hoc contro l'odio. In quell'occasione la Meloni insieme agli altri parlamentari di FdI non aveva applaudito per il provvedimento. "Nel contrasto dell'antisemitismo noi di Fratelli d'Italia siamo totalmente a disposizione e non da oggi" e "la senatrice Segre, per la quale ho un enorme rispetto, va protetta da tutta la società italiana, non ci sono divisioni su questo", aveva assicurato la leader di Fratelli d'Italia in un'intervista al Corriere della Sera. Già denunciava la "chiara mistificazione" per le accuse per il mancato applauso in aula dopo il varo della commissione contro l'odio: "Lì veniva applaudito il provvedimento e non certo la senatrice Segre, l'ho detto anche a lei quando ci siamo sentite al telefono". Discorso chiuso.