cdm a palazzo chigi
Altro che riaperture. Stop spostamenti e zone rosse ancore più rosse
Cambia poco nella gestione del Covid. Per il momento. Dopo un'ora e mezza di riunione il Consiglio dei ministri convocato dal premier Giuseppe Conte questa mattina a Palazzo Chigi ha prorogato fino al 27 marzo, cioè per trenta giorni, il divieto di spostamento tra le Regioni indipendentemente dalla classificazione di colore. Iniziata intorno alle 10 a Palazzo Chigi, la riunione si è conclusa alle 11.30.
Tra le novità del provvedimento c'è anche il blocco agli spostamenti in zona rossa verso le abitazioni private. Resta nelle zone gialle e arancioni la possibilità, una sola volta al giorno, di spostarsi verso un'altra abitazione privata abitata, tra le 5 e le 22, in massimo due persone, con i figli minori di 14 anni. Ma nelle zone rosse niente più visite ad amici e parenti.
Leggi anche: È deciso: blocco degli spostamenti per un altro mese. Sottosegretari, alta tensione sulla "quota Draghi"
Il Consiglio dei ministri, inoltre, ha nominato il generale Pietro Serino capo di stato maggiore dell’Esercito mentre c'è attesa per la nomina del sottogoverno, il puzzle di sottosegretari e viceministri nel fragile equilibrio della maggioranza più che eterogenea.
Intanto Regioni e governo hanno ieri discusso delle nuove misure che dovrebbero entrare in vigore dal 25 febbraio e le linee come spesso accade divergono tra linea dura e approccio morbido. Stefano Bonaccini, presidente della Conferenza delle Regioni chiede che le decisioni adottate dal governo siano annunciate con più anticipo rispetto al passato e sui vaccini invoca "un deciso cambio di passo". Il ministro della Cultura Dario Franceschini propone che l’Italia sia "il primo Paese i Europa a riaprire" cinema e teatri.
Matteo Salvini stamane ha messo in chiaro i suoi desiderata: "C’è bisogno di un ritorno alla vita, con serenità, prudenza e attenzione. Serve trovare delle soluzioni per ripartire. Il virus con le varianti è cambiato, zone arancioni e rosse nazionali non hanno senso, si deve intervenire puntualmente a livello comunale o provinciale, senza penalizzare 60 milioni di italiani". Ma tra oggi e la metà della settimana il premier dovrà anche chiudere il dossier squadra di governo, nominando circa 40 sottosegretari. I partiti hanno consegnato a palazzo Chigi i loro suggerimenti per le diverse caselle e il puzzle si sta componendo. Resta il nodo della presenza femminile del Pd e la quota assegnata al M5s. Movimento che anche ieri ha visto un’altra giornata di fibrillazioni dopo le espulsioni, con le dichiarazioni di Luigi Di Maio a favore dell’arrivo di Giuseppe Conte e l’avvio della formazione del direttorio per cui potrebbero concorrere anche alcuni dei dissidenti.