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Effetto Draghi, il mega-sondaggio crea il panico tra i partiti: chi vince e chi perde

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A chi fa bene il governo di Mario Draghi? L'esecutivo della maggioranza extra-large con tutti dentro a eccezione dei Fratelli d'Italia di Giorgia Meloni ha effetti diversi da partito a partito. 

Diversi sondaggi in queste settimane hanno cercato di quantificare trend e differenze nel consenso degli elettori nei confronti della forze politiche con risultati non del tutto omogenei. A fare una "meta-analisi" dei sondaggi realizzati dai vari istituti è Affaritaliani con un articolo che sintetizza progressi e defezioni delle forze politiche dalla nascita del governo Draghi. 

 

Il verdetto principale è che i partiti del centrosinistra sull'asse Pd-Movimento 5 Stelle sono in calo mentre crescono quelli del centrodestra. "Il calo maggiore lo registra il Pd (-0,8%), l’incremento maggiore la Lega (+0,5%). Sarà interessante vedere, nelle prossime settimane, se questo quadro generale si rafforza o meno, nelle direzioni indicate", si legge nell'analisi.

Primo partito resta la Lega al 24 per cento. Il M5S si attesta al 14,5 (-0,3), il Pd al 19,2 (-0,8), Italia Viva al 3,1 (-0,20), Forza Italia 8,1 (0,2), Fratelli d'Italia al 16,2 (o,1).

 

Intanto i sondaggi fotografano anche le altre dinamiche di questa stagione del (quasi) tutti dentro. "A favore della nascita di un soggetto unico che possa fondere il PD, il M5S e Leu si esprime il 59% degli elettori del PD mentre la maggioranza assoluta dei votanti M5S (61%) è contraria", emerge da un sondaggio di Antonio Noto per il Quotidiano Nazionale. "Si registra una flessione del consenso, cioè se correndo separatamente i 3 partiti totalizzano circa il 34-36%, scenderebbero al 30-32% se uniti in una unica lista".

 

Secondo  la rilevazione di Noto una possibile alleanza tra Lega e FI possa diventare una nuova lista unica. "Attualmente il partito di Salvini ha un consenso che si aggira tra il 24-25% mentre quello di Berlusconi è tra il 6-7%. Ma in caso di unione come reagirebbero i propri elettori? A vedere di buon occhio questa ipotesi sono soprattutto i votanti della Lega che nell’81% appoggerebbero il partito unico. I più critici invece sono i supporter di Berlusconi in quanto il 62% sarebbe contrario, contro circa 1/3 che invece è possibilista. Tradotto in stime di voto, se oggi i due partiti in maniera separata raccolgono il 30-32%, se si creasse un unico soggetto politico questo avrebbe un potenziale del 26-28%, cioè totalizzerebbe circa il 4-5% in meno della somma del consenso attuale ai due partiti. La flessione maggiore si registrerebbe al Sud, forse dove c’è un maggiore radicamento di Forza Italia", rileva il sondaggista. Non sembra tempo di "partitoni".

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