Nel M5s non si capisce niente, che scontro tra Lezzi e Annunziata: "Io non me ne vado!"
Vuole fare una corrente all'interno del Movimento 5 Stelle, Barbara Lezzi? "No non le chiamiamo correnti, voglio sedere e confrontarmi con chi la pensa diversamente...", risponde la senatrice grillina espulsa per aver votato no alla fiducia al governo di Mario Draghi, insieme a decine di altri parlamentari M5s, intervistata domenica 21 febbraio da Lucia Annunziata a Mezz'ora in più, su Rai3. "E allora vuole fare un gruppo separato ma all'interno del Movimento...." "No ma quale gruppo", la replica la senatrice che resta candidata per il direttorio a cinque.
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La Annunziata insiste ma non ne tira fuori niente: "Allora vuole rimanere dentro e fare casino..." è la sintesi che fotografa il momento di confusione totale del Movimento 5 Stelle. Il confronto tra la conduttrice e la parlamentare è serrato, come quando non si capisce bene perché il governo Draghi non andasse bene ai "dissidenti" grillini, dal momento che conferma molti nomi dell'esecutivo rossogiallo di Giuseppe Conte. La Lezzi non chiarisce il punto, la Annunziata quasi ci rinuncia: "Ma è una questione di ministeri in più o in meno?". sbotta, con la sintesi rispedita al mittente ancora una volta.
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In ogni caso, la Lezzi vuole restare nel M5s a modo suo. "Io voglio restare nel Movimento 5 Stelle, io amo il Movimento 5 Stelle. Non mi vedo da nessuna altra parte, continuerò a lavorare" ha detto nella puntata di oggi, domenica 21 febbraio, di Mezz’ora in Più su Rai3.La caduta del governo Conte è stata una "vicenda turbolenta e amara", "un’operazione portata avanti da Renzi e altri che sono riusciti a defenestrare Conte". "Io ero assolutamente concorde con il messaggio ’O Conte o morte'".
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Ma le cose sono andate diversamente. Caduto Conte, è sceso in campo Beppe Grillo e la base ha votato. "Per me il voto su Rousseau è sacro e io non ho mai detto che il quesito fosse tendenzioso ma è la previsione che è stata inserita nel quesito che non si è avverata: non c’è la fusione tra il Mise e l’Ambiente. E poi non c’è la difesa di nessuna delle nostre battaglie: non abbiamo la Giustizia, l’Istruzione, il Lavoro". "Per questo, a norma di Statuto, ho chiesto che si rifacesse la votazione, ho fatto una richiesta formale ma non ho avuto risposta".
D'accordo, ma cosa succede ora? "C’è il collegio dei probiviri che ha recepito indicazioni del capo politico Crimi per avviare la procedura sanzionatoria a carico di chi, come me, ha votato no a questo Governo". "Non sono stata ancora espulsa e poi se accadesse, possiamo ricorrere all’organo di garanzia che però è presieduto dallo stesso Crimi", dice la senatrice sottolineando le contraddizioni della democrazia interna M5s.
"Io non voglio creare nessun’altro gruppo", ribadisce, ma "Cabras e qualcun altro forse voglio creare un altro. Io resisterò in tutti i luoghi e in tutte le sedi perché io ritengo di essere un esponente dei 5 Stelle e intendo restarci. E voglio correre per il comitato direttivo". "Il comitato direttivo darà una governance diversa ai 5 stelle in grado di accogliere anche la minoranza. Il 40% che ha detto no a Draghi non sono poche persone e deve essere rappresentata. Perché chi la pensa diversamente da me non può sedersi accanto a me e ragionare su cosa dobbiamo fare e su quali limiti dobbiamo darci". In altre parole anche nel M5s vogliono fare le correnti, anche se non si può dire così...