Quel "copia e incolla" nel discorso di Draghi in Parlamento diventa un caso
Un discorso che ha convinto tutti o quasi, quello di Mario Draghi per chiedere la fiducia in Parlamento. Ma alcune parti del testo diventano un caso, anche "editoriale". Già, perché alcuni passi del lungo intervento del neo-premier, soprattutto su fisco e tasse, non sarebbero del tutto inediti. Anzi.
Coincidenza? Citazione non esplicitata? A lanciare il sasso è stato Carlo Clericetti, giornalista economico che cura il blog Soldi e Potere sul sito di Repubblica. Ecco i passaggi su cui è caduta l'attenzione del giornalista.
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Draghi ha detto: “Non bisogna dimenticare che il sistema tributario è un meccanismo complesso, le cui parti si legano una all’altra. Non è una buona idea cambiare le tasse una alla volta”. E ancora: “Inoltre, le esperienze di altri Paesi insegnano che le riforme della tassazione dovrebbero essere affidate a esperti, che conoscono bene cosa può accadere se si cambia un’imposta". E poi: “Ad esempio la Danimarca, nel 2008, nominò una Commissione di esperti in materia fiscale. La Commissione incontrò i partiti politici e le parti sociali e solo dopo presentò la sua relazione al Parlamento. Il progetto prevedeva un taglio della pressione fiscale pari a 2 punti di Pil. L’aliquota marginale massima dell’imposta sul reddito veniva ridotta, mentre la soglia di esenzione veniva alzata”.
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Concetti simili, nella sostanza ma anche nella forma, a quelli contenuti in un articolo di Francesco Giavazzi, editorialista del Corriere della Sera. “Questa osservazione ha due conseguenze. Innanzitutto non è una buona idea cambiare le tasse una alla volta”. “La seconda lezione è che le riforme della tassazione dovrebbero essere affidate a esperti, persone che conoscono bene che cosa può accadere se si cambia un’imposta”. “La Danimarca, nel 2008, nominò una Commissione di esperti in materia fiscale. La Commissione incontrò i partiti politici e le parti sociali e dopo un anno presentò la sua relazione al Parlamento in una seduta trasmessa in diretta tv. Il progetto della Commissione prevedeva un taglio significativo della pressione fiscale pari a 2 punti di Pil. L’aliquota marginale massima dell’imposta sul reddito veniva ridotta di 5,5 punti percentuali, mentre la soglia di esenzione veniva alzata”.
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Il caso è curioso, anche se nulla toglie alle competenze e al prestigio dell'ex governatore della Bce. Curioso anche il fatto che Repubblica abbia dato la notizia in un blog online, sottolinea il Fatto quotidiano, senza valorizzarla ulteriormente...