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Barbara Lezzi contro l'espulsione dal Movimento Cinque Stelle: "Mi candido al direttivo"

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La mini-scissione nel MoVimento Cinque Stelle è ufficialmente iniziata e Barbara Lezzi, tra i 15 grillini espulsi per aver votato no al Governo Draghi, dichiara guerra. "Il 41% che ha votato contro Draghi su Rousseau deve essere rappresentato" denuncia la senatrice in un post su Facebook. Almeno a Palazzo Madama, ci sono i numeri per costituire un gruppo. L'idea che circolava nelle ore precedenti la cacciata dei dissidenti era quella di tentare una joint venture politica con Italia dei valori, che pur non avendo raggiunto la soglia minima per eleggere parlamentari, aveva presentato il proprio simbolo alle elezioni politiche del 2018. Conditio sine qua non per evitare il "purgatorio" del Misto, secondo il Regolamento della Camera alta. 

"Buongiorno. Ho appena letto il post del reggente perpetuo - scrive la Lezzi - in cui comunica l'espulsione dal gruppo parlamentare dei 15 senatori, tra cui ci sono anche io, che ieri non hanno dato la fiducia al governo Draghi. Ho preso la decisione. Mi candido a far parte del comitato direttivo del M5S (da cui non sono espulsa)”. Così su Facebook la senatrice grillina Lezzi dichiara guerra ai suoi detrattori. “Credo che il 41% degli iscritti contrari ad allearsi con tutti, compresi Berlusconi, Salvini e Renzi, debbano essere rappresentati - spiega -. Sono convinta, inoltre, che se il quesito fosse stato riproposto, come lo statuto prevede, quel 41% sarebbe stato più alto. Auspico, quindi, la massima serietà nel percorso che porta alle candidature e l'urgenza necessaria a sbloccare l'azione del M5S. Coraggio”, conclude Lezzi.

 

 

 

La senatrice Lezzi, sin dalle prime battute si era detta contraria all'appoggio ad un governo guidato da Draghi e l'ex ministra del Sud rientrava proprio nella rosa di possibili candidati al nuovo Comitato direttivo a 5 dei pentastellati, che raccoglierà i poteri fino ad oggi affidati alla figura del capo politico. 

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