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DiMartedì, Rocco Casalino dà la colpa a Matteo Renzi e Salvini: "Perché hanno fatto cadere il governo"

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Rocco Casalino, l'ex portavoce del premier Conte, intervistato da Giovanni Floris a DiMartedì nella puntata in onda il 16 gennaio confessa: "Tre mesi in una casa, per 46 anni ho fatto tutt'altro, eppure sono quella roba lì". Percepito come un outsider - ripeterà più volte - tra la carriera al Grande Fratello e il suo percorso personale inizia dal libro in uscita (Il Portavoce ndr) e precisa: "Racconto come sia stato. Ho vissuto la discriminazione per la mia omosessualità, è sempre stata una tortura".

L'ex portavoce è un fiume in piena e il conduttore ne approfitta per stuzzicarlo mentre il direttore della Stampa Massimo Giannini più volte affonda il dito nella piaga: "Non eravate quelli che avrebbero aperto il Parlamento come una scatoletta?". Floris lo prende in. giro sulle comuniciazioni in notturna tra dirette Facebook, conferenze e Dpcm. Casalino si difende sulla comunicazione eccezionale gestita in pandemia e rivendica la scelta degli orari delle conferenze: "In pandemia la scelta di fare le conferenze stampa la sera è stata fatta per arrivare a tutti in orari di massimo ascolto".

Sul Movimento Cinque Stelle racconta: "Arrivavamo dal niente, senza esperienza, siamo stati accolti male dalla stampa". E allora si accende il confronto con Giovanni Floris e Massimo Giannini in collegamento: "Voi giornalisti avete lamentato l'antipolitica, noi abbiamo rappresentato quel senso di avversione verso una classe politica che non si occupava dei cittadini". Poi l'elogio all'ormai ex datore di lavoro, Giuseppe Conte. Sull'ex premier solo complimenti: "Pieno di etica e morale propria. Io credo che Conte abbia rappresentato appieno le istituzioni. Vorrei che vedeste le immagini di come veniva accolto all'estero". Se il governo è caduto in piena pandemia la colpa per Casalino è solo dei due Matteo, Renzi e Salvini: "Entrambi - si sfoga - hanno fatto cadere un governo per ragioni di partito e non per interesse generale. La stabilità all'estero è un valore assoluto. Se fosse successo in Germania non li avrebbero perdonati".

 

 

 

 

 

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