il fronte del no

"Grillo ci ha ingannato", il M5s scoppia. Scatta la fuga dal Movimento

Movimento 5 Stelle sull'orlo di una crisi di nervi, se non di una vera e propria scissione. L'0ennesimo compromesso ingoiato per restare al governo è statao mortificato dalla lista dei ministri di Mario Draghi, non proprio un successo per i grillini. E nel Movimento scatta l'assemblea permanente con chat infuocate e le prime fuoriuscite che seguono quella, clamorosa, di Alessandro Di Battista. 

 

  

La situazione è elettrica. È in corso, in Senato, secondo quanto si apprende, un’assemblea dei senatori M5s. I deputati pentastellati, si apprende ancora, si confronteranno questa sera alle 21.30 via zoom. Non viene esclusa la possibilità di una congiunta. Intanto, alla Camera, lascia il Movimento il deputato Giuseppe D’Ambrosio.

 

Nel giorno del giuramento del governo Draghi il deputato, componente della commissione Affari costituzionali, lo annuncia su Facebook. "È difficile parlare di una intensa, forte e lunga storia d’amore che si interrompe con grande sofferenza, dopo aver tentato in ogni modo di seguire quello che pensavi potesse aiutare a recuperare da un ’vicolo cieco' che ormai è diventato purtroppo evidente a tutti", scrive. "Non posso dimenticare di essere stato paracadutato nel 2013 in Parlamento, grazie ad un miracolo fatto da un visionario come Beppe Grillo per poi realizzare, con un gruppo meraviglioso, 5 anni di opposizione durissima a tutti coloro che dal 2018 però, ci hanno minato da dentro, cambiandoci e trasformandoci in peggio".

"Siamo di fronte ad una scelta che mi sta ponendo tante tante difficoltà. Il quesito su Rousseau si è scoperto ieri non essere corrispondente al vero. Non è nato alcun super-ministero della Transizione ecologica. Doveva inglobare, ad esempio, alcune competenze dell’Agricoltura, l’allevamento o il Turismo dovevano essere oggetto di intervento. E doveva essere dato a qualcuno che aveva una visione o uno scienziato di chiara fama con una competenza in materia. Abbiamo scoperto che le cose non stanno così. Io non posso accettare di poter avere fiducia in un governo che mi sembra essere ’Jurassic Park’, con il recupero di mostri che hanno popolato il passato e che adesso tornano a dettar legge", dice il senatore M5S Nicola Morra in un video postato su Facebook. "Il M5S deve tornare ad essere una forza politica a difesa dei valori per cui è nato. Altrimenti come è logico anche quest’esperienza politica sfiorirà", aggiunge.

 

 Il caos regna sovrano all’interno del Movimento 5 Stelle. I forti malumori per la composizione della squadra del neonato esecutivo si espandono a macchia d’olio nei gruppi di Camera e Senato, tant’è che - spiega un senatore tra il serio e il faceto - "ormai non ha più senso fare l’elenco dei dissidenti, si fa prima a contare quelli rimasti favorevoli...". Una pattuglia di parlamentari guidata dalla senatrice Barbara Lezzi ha inviato una lettera al capo politico Vito Crimi e al garante Beppe Grillo per chiedere la ripetizione del voto su Rousseau in quanto "la previsione del quesito posta nella consultazione dell’11 febbraio 2021 non ha trovato riscontro nella formazione del nuovo governo". "Non c’è", lamenta Lezzi, "il super-ministero che avrebbe dovuto prevedere la fusione tra il Ministero dello Sviluppo economico e il Ministero dell’Ambiente oggetto del quesito".

Nelle chat interne - secondo quanto riporta l’Adnkronos - divampa il malcontento e parte il processo ai vertici per la gestione delle trattative che hanno portato alla formazione dell’esecutivo. La deputata Margherita Del Sesto parla di restaurazione e invoca il ritorno all’opposizione, mentre la collega Angela Masi chiede la possibilità di votare secondo coscienza alla luce della larghissima maggioranza che sostiene il nuovo esecutivo targato Mario Draghi. Doveva essere il governo dei ’migliori', scrive la deputata Valentina Corneli, e invece è diventato un "governicchio di mezze cartucce" che vede il M5S fuori dai ministeri politici di peso.