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Piero Benassi, il delegato di Conte ai Servizi Segreti annega nel rosso: ore contate

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Bisogna capirlo, povero ambasciatore. Scottato, anzi, bruciato in un lampo dal suo amico Giuseppe Conte. Piero Benassi è stato nominato delegato del premier ai Servizi Segreti il giorno prima o poco più della caduta di quella Pompei che per lui è stata la maggioranza rossogiallo. Benassi nonostante la caduta del dante causa si è dato un gran daffare, convocando come se nulla stesse succedendo i capi dei servizi, passandoli in rassegna e chiedendo di essere messo a parte anche dei loro segreti più inconfessabili. Quelli lo guardavano stralunati: ma non si è accorto che la sua delega svanirà con un colpo di tramontana portata da Città della Pieve con il nuovo governo di Mario Draghi? Chi mai gli affiderebbe ora lo straccio di un dossier? Qualche sensazione nel suo intimo deve averla provata Benassi, avendo risposto al Copasir che lo convocava che ora no, non può: ha impegni istituzionali che lo tengono lontano dai palazzi romani e un'agenda fitta fitta che lo impedisce.

 

 

In agenda deve esserci stata giovedì 11 febbraio, giorno dei patti Lateranensi, una camminata in centro con la giornalista del Fatto Wanda Marra (li ha beccati Dagospia). E poi un pranzo a fianco del Pantheon con due giovani collaboratori. Dalla foto con cui li abbiamo pizzicati l'unica certezza sembra quel bicchiere di buon vino rosso in cui annegare il dispiacere dell'incarico più veloce del West...

 

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