Intevista esclusiva
Salvini: mi fido di Draghi. Insieme cambieremo l'Italia
Beppe Grillo si dia una calmata, il suo “no” è all’appello del Capo dello Stato e non certo alla Lega. Lo dice netto, e con grande serenità, Matteo Salvini in questa intervista a Il Tempo.
Ma quel che è importante, afferma il leader del centrodestra, è il diritto degli italiani a tornare a vivere, non le formule politichesi. E nemmeno le etichette, come il gioco a chi è più europeista. “I temi identitari torneranno quando vinceremo le elezioni e governeremo col centrodestra”.
Salvini ha chiari gli obiettivi del governo di Mario Draghi, di cui ha fiducia: ora si tratta di salvare l’Italia dalla crisi legata alla pandemia e della ricostruzione. E basta tasse.
Gli alleati di governo sembrano avervi messi nel mirino anziché rispondere a Mattarella: Salvini nell’esecutivo non lo vogliono?
“Ho trovato incredibile il veto di Grillo contro la Lega: noi siamo il primo partito italiano e abbiamo risposto all’appello del capo dello Stato con senso di responsabilità e senza porre veti. È scandaloso che lo facciano altri. A Grillo, che si preoccupa di ambiente e non vuole la Lega, ricordo che la tutela del territorio deve andare di pari passo con la crescita economica. Le regioni dove governa la Lega hanno i migliori risultati per raccolta differenziata e siti bonificati”.
Quindi Grillo sta giocando contro il governo? O chi per lui?
“Guardi, noi ci stiamo occupando di altro, a partire dalla nostra proposta di Pace Fiscale e di taglio delle tasse. Non ho molto tempo di pensare a Grillo, voglio pensare che la sua sia stata una battuta infelice. Dire No alla Lega, in questo momento, significa dire No al Capo dello Stato”.
Sta scadendo l’ultimo decreto di Conte. Torniamo a vivere liberi? Ne avete parlato con Draghi? Che farà il premier?
“Gli italiani hanno fame di salute, lavoro e libertà. Penso si possano allentare i divieti, grazie al senso di responsabilità che la stragrande maggioranza dei cittadini ha sempre dimostrato. L’abbiamo già detto al professor Draghi”.
I dpcm continueranno a decidere la nostra vita?
“Mi auguro proprio di no e mi auguro una gestione più razionale dell’emergenza: senza errori e cambi di idee settimanali, fughe di notizie, allarmismi, conflitti con le regioni”.
La Lega è diventata europeista?
“Ai cittadini non interessano le etichette: noi vogliamo difendere l’interesse dell’Italia. L’abbiamo sempre detto, lo diciamo e lo diremo. Credo che con Draghi l’interesse nazionale possa essere difeso meglio rispetto a quanto successo nell’ultimo anno”.
Qual è stato l’errore più evidente di Conte?
“Spiace che con la sua vecchia maggioranza abbia perso mesi e mesi per cancellare quanto di buono fatto durante il governo con la Lega, dalla sicurezza alle tasse, che non abbia mai davvero ascoltato le proposte dell’opposizione, dei sindaci e delle associazioni, che non abbia mantenuto le promesse di ristori e rimborsi fatti a famiglie e imprese. Io preferisco costruire e non distruggere”.
Che succederà concretamente ai prossimi sbarchi di clandestini?
“Mi auguro che l’Italia scelga di seguire l’esempio di altri Paesi europei come Spagna, Francia o Germania: tutti controllano i confini, fanno rimpatri, non accettano clandestini”.
Che cosa prevedono le norme europee?
“La Francia non si fa problemi con i respingimenti e i rimpatri, basta vedere cosa accade tutti i giorni a Ventimiglia. La Spagna ha norme molto severe per contrastare le Ong che infrangono le regole e contempla i respingimenti collettivi, la Germania non fa sconti ai clandestini: il trattenimento degli irregolari prima dell’espulsione può durare fino a 18 mesi e può essere disposto nelle strutture carcerarie”.
Tassazione progressiva. Che porta la Lega a casa?
“Nessun aumento di tasse e niente patrimoniale, come invece chiedeva qualcuno. Una sostanziale differenza rispetto alle politiche di Monti. Lavoreremo sulla riduzione dell’Irpef, è quello che chiedono gli italiani”.
Il rischio riforma del catasto è sventato?
“Non ci saranno nuove tasse, patrimoniali o aumenti di imposte, Imu compresa. È stata la prima domanda che ho posto al professor Draghi, e la risposta è stata netta”.
Non temete l’annacquamento dei temi identitari?
“È un governo allargato, che dovrà risolvere le emergenze: piano vaccini, recovery plan, lavoro, libertà. Per i temi identitari avremo tempo con un governo di centrodestra voluto dai cittadini. Abbiamo le idee chiare anche per Roma e la Regione Lazio, per esempio per i cantieri: vogliamo sbloccare 714 milioni per la Roma Latina, 250 milioni per la ferrovia Roma Pescara, 643 per l’adeguamento della Cassia Roma Viterbo e terminare il percorso della Metropolitana C”.
Ma c’è speranza di tornare al voto?
“Ora no, quindi dobbiamo essere pragmatici e lavorare per salvare l’Italia, riempiendo i prossimi mesi di fatti positivi, non di polemiche”.
State rifacendo la dc, con dentro centro, destra e sinistra?
“La Lega è un grande partito, legato al territorio e che vuole difendere l’Italia senza etichette “sinistra” o “destra”. Governiamo 14 regioni su 20, abbiamo più di 800 sindaci da Nord a Sud e centinaia di assessori comunali e regionali. E al professor Draghi abbiamo già proposto il modello Bertolaso per accelerare sui vaccini: una alternativa concreta a quanto fatto da Arcuri”.
Tra gli alleati di coalizione appare più di qualche frizione con Fdi. Si rischia la rottura?
“No, mi auguro che Giorgia Meloni - che stimo - possa rivedere le proprie posizioni. Dopo il governo Conte-Pd-5Stelle servono le buone idee della nostra coalizione per risolvere alcuni problemi. Più siamo, meglio è”.
Su Roma è vero che avete chiuso l’accordo su Andrea Abodi in Campidoglio e Claudio Durigon alla regione?
“No. Sono persone che stimo, ci rivedremo presto come coalizione di centrodestra ma nulla è deciso”.
Quando vi vedete per decidere?
“Prestissimo, una volta risolta la crisi di governo nata per i pasticci a sinistra, magari già la settimana prossima”.