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Draghi non parla. Doccia gelata per i grillini, Rousseau deve aspettare

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Doccia fredda per la consultazione grillina su Rousseau. Il premier incaricato Mario Draghi, infatti, stasera non rilascerà dichiarazioni, come invece attendevano e speravano dal M5s per poter meglio orientare i quesiti da sottoporre alla base già particolarmente in fibrillazione. Quindi, se la sorte del nuovo governo è appesa alla votazione dei 5 stelle, anche i 5 stelle restano appesi alle decisioni di Draghi che, nel suo operato, non intende sottostare alle consuetudini grilline.

 

 

I 5 stelle, quindi, attendono: "Vedremo innanzitutto come verranno posti i quesiti» della consultazione su Rousseau e che cosa dichiarerà anche Draghi, perché in base a quello potremo orientare meglio la nostra posizione e valutare una decisione", ma "sicuramente al nostro interno, ad oggi, ci sono delle posizioni diverse", afferma Laura Ferrara, eurodeputata del Movimento 5 stelle. "Un punto estremamente importante - aggiunge l’eurodeputata - è la possibilità di riformare il ministero dell’Ambiente", visto che «il 37% dei fondi del Recovery Fund sono destinati a riforme da attuare in ambito ambientale e dunque è veramente su quello che bisogna puntare, già da domani, per rivedere l’assetto economico del nostro Paese".

 

 

Era stato questa mattina il capo politico Vito Crimi ad annunciare il rinvio della votazione su Rousseau. "Il voto sul governo previsto dalle ore 13 di oggi - ha detto - è temporaneamente sospeso. I nuovi orari di inizio e termine votazione saranno successivamente comunicati".

 

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