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Vincenzo De Luca in prima fila per Mario Draghi: "I nuovi ministri da infarto". E seppellisce Conte

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Il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca è già in prima fila fra le "bimbe" di Mario Draghi. In un post su Facebook il governatore seppellisce il premier dimissionario Giuseppe Conte e la vecchia squadra prevedendo un infarto dei partiti quando SuperMario farà conoscere la lista dei ministri.

"Tutte le forze politiche oggi sono chiamate a fare i conti con la realtà, con le proprie contraddizioni, i propri limiti, gli elementi di demagogia o di ideologismo che si sono portati dietro per dieci anni - scrive De Luca - Bene così. Se questo incarico a Mario Draghi serve a determinare una presa di consapevolezza e una innovazione in tutte le forse politiche, è un bene".

Il governatore della Campania è convinto che il governo Draghi "sarà un grande vantaggio per la democrazia italiana. Anche se è meglio non suonare ancora le campane a festa - sottolinea - Credo che Mario Draghi dovrà fare un percorso di guerra. Vedrete, quando presenterà la lista dei ministri avrà un primo bombardamento. Intanto, prendiamo atto che l’Italia ha individuato una personalità che per la sua sola storia ci dà prestigio e credibilità nel mondo. Per il resto si è conclusa la stagione del Governo Conte 2. In questi due-tre anni ne abbiamo viste di cose bizzarre…()…che noi umani neanche avremmo immaginato di vedere. L’ultima di queste meraviglie l’abbiamo vista quando davanti a Piazza Colonna è stato portato un tavolino spoglio, anche un po’ scrostato. Hanno voluto far vedere che almeno un banco buono in Italia c’era. Battute a parte, Giuseppe Conte, nel congedarsi da presidente del Consiglio, ha fatto un discorso breve, ma ricco di significati, con il quale si è autoproclamato il Mitterand italiano, il federatore delle forze progressiste di casa nostra. Se ci riuscirà, avrà fatto un lavoro importante per la solidità della democrazia italiana. Gli anni futuri ci diranno se questo obiettivo è un cavallo per la sua coscia, come diceva Montanelli".

 

 

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