retroscena
Mario Draghi e quel giudizio su Conte "fulminante". La rivelazione del direttore di Milano Finanza Panerai
Paolo Panerai, direttore ed editore di Milano Finanza, che conosce Mario Draghi da molti anni racconta in un cammeo la scarsa simpatia che aveva per Giuseppe Conte e il giudizio caustico sulle scelte politiche del governo italiano durante la pandemia di coronavirus. A chi gli chiedeva di dare una mano diceva che non c’era alcuna idea possibile per cambiare la testa dell’avvocato del popolo. "Avrei voluto vedere la sua faccia - confessa - quando gli avranno mostrato il discorso del presidente del Consiglio uscente, Giuseppe Conte, davanti al tavolino con i microfoni in largo Chigi, ideato e organizzato dall'ineffabile Rocco Casalino, per un breve comizio senza pubblico ma a reti unificate".
E poi la rivelazione che affonda definitivamente il presidente del Consiglio dimissionario: "Il suo giudizio sulla gestione Conte specialmente in pieno primo lockdown - racconta - era stato fulminante, parlandone con un amico, che gli chiedeva un'idea per cambiare la linea del governo diceva: non ho nessuna idea per cambiare la testa degli avvocati italiani. Gli avvocati al plurale - evidenzia - ma solo come raffinatezza imparata negli studi liceali presso i Gesuiti".