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L'Aria Che Tira, Vittorio Feltri mette in guardia sul governo Draghi: "Prematuro beatificarlo"

Giada Oricchio
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Consultazioni in corso e molte voci che arrivano dai Palazzi. In queste ore di fibrillazione per le sorti dell'Italia i big arrivano a Roma: Silvio Berlusconi, Beppe Grillo e Davide Casaleggio sono nella Capitale. A "L'Aria Che Tira" la conduttrice Myrta Merlino, nella puntata di oggi venerdì 5 febbraio, si collega con il direttore di Libero Vittorio Feltri che sull'avvento di Mario Draghi al Governo va controcorrente: “Aspetto di vedere quale maggioranza avrà” spiega Feltri parlando dell’incarico con riserva all'ex presidente della Bce: “Mi sembra prematuro beatificare Draghi, vediamo cosa riuscirà a fare, è già stato santificato, è un’abitudine tutta italiana sprecare saliva per niente. Quando è caduto Conte il tonfo ha rallegrato gli italiani e questo stile non mi piace per niente. Dico però che vedo difficile un governo che contenga Lega e M5S, ma abbiamo visto anche i 5 Stelle andare d’accordo con il Pd, le ammucchiate non hanno mai portato fortuna. Il governo Draghi è sicuramente la soluzione migliore, per ora io non esulto né critico perché bisogna vedere con quale maggioranza e con quale programma intenderà governare, al momento non si è capito”.

Sul paragone tra il predellino di Silvio Berlusconi del 2007 e il tavolino di Giuseppe Conte di ieri, il direttore Feltri è lapidario: “Quella di Berlusconi fu una prova di genialità, era un’altra cosa, se penso a Di Maio e Di Battista, mi sembra di passare dalle stelle alla polvere. Berlusconi è stato il migliore editore che ho avuto in 50 anni di attività, non parlerò male di lui nemmeno sotto tortura”.

 

 

Poi sulla maturazione dei grillini, il direttore di Libero è tranchant: “Per me è un termine non appropriato, continuano a sbandare di qua e di là, io ho antipatia nei loro confronti. I grillini erano votati dal 33% degli italiani, significa che ci sono tanti cretini che votano in Italia. I grillini hanno sprecato un sacco di soldi, hanno combattuto la povertà e non è vero. Se questa è maturazione, io preferisco rimanere acerbo”. Più conciliante su una definizione dell’economista Bini Smaghi: “Ha paragonato Mario Draghi a una Safety Car? Sì sono d’accordo. E’ un concreto, mi dà fiducia, non mi rassicura la maggioranza perché sarà più o meno quella di Conte e c’è poco da stare allegri”.

 

 

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