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Draghi premier, sorpresa leghista. Anche il senatore Alberto Bagnai "apre"

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L'ha criticato  sulle banche ma adesso ammette che è pragmatico come i leghisti. A sorpresa anche Alberto Bagnai "apre" al premier incaricato Mario Draghi ed è una sorpresa: "È pragmatico come noi" dice il senatore leghista nell'intervista a La Stampa. Lui, euroscettico per eccellenza, ingrana la clamorosa retromarcia e sostiene che "con Draghi è possibile collaborare". "Nessun imbarazzo a sostenere un governo guidato da uno dei massimi esponenti dell'establishment europeo che avete sempre combattuto?" gli viene chiesto. M aoggi il senatore responsabile economico del Carroccio ammette che Draghi premier era "uno scenario ampiamente anticipato e che non ci sono oggi preclusioni o pregiudizi". Dunque lo sosterranno? "Desideriamo che ci sia consentito portare avanti alcuni progetti - spiega - Basta con la stagione dei Dpcm. Credo che Draghi, uomo delle istituzioni, ci sostenga in questa esigenza che significa anche consentire quanto prima ai cittadini di esprimersi col voto, dopo aver messo in sicurezza alcune questioni come i ristori, il piano vaccinale e la gestione dehli aiuti europei contenuti nel Recovery Plan e da riscrivere bene".

D'altronde il sondaggio Index sulle cifre della Lega in relazione a come si comporteranno con Draghi mostra percentuali - tra i sostenitori leghisti - altissime dato che il 55,9 per cento si è espresso a favore di un esecutivo guidato dall’ex presidente della Bce e soltanto il 32,3 per cento si è detto contrario. Numeri dunque che giustificherebbero in pieno la linea attendista di Matteo Salvini.

 

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