Casini a gamba tesa: "C'è chi pone condizioni a Draghi... Ma mi faccia il piacere"
Veterano della politica, l'ex presidente della Camera Pier Ferdinano ne ha viste di tutti i colori. E l'atteggiamento tenuto da alcuni gruppi parlamentari durante le consultazioni con il premier incaricato Mario Draghi lo fa sa saltare dalla sedia. "Qualcuno pone condizioni a Draghi? Ma mi faccia il piacere... - ha scritto il senatore centrista su Instagram - cerchiamo di non scadere nel ridicolo!".
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La battuta è sulla falsa riga di quella di un altro veterano di scuola democristiana, quel Bruno Tabacci che ha provato a garantire una maggioranza al premier dimissionario Giuseppe Conte. "Al presidente Draghi non abbiamo posto alcuna condizione, perché non vogliamo metterci nel ridicolo", ha detto dopo il colloquio del gruppo Centro democratico.
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"Diamo tempo ai partiti di riprendersi dopo l’elettroshock di Draghi. I giochi sono finiti perché è apparso chiaro che non c’era la possibilità di ricostruire la coalizione. Il presidente della Repubblica ha messo tutti con le spalle al muro. Draghi è l’italiano più riconoscibile, il più famoso all’estero e forse anche il più stimato. I partiti hanno bisogno di tempo per metabolizzare e adattarsi alle novità, soprattutto quando sono clamorose. Oggi tutti sono chiamati alla propria responsabilità: far prevalere i propri interessi personali o piuttosto l’interesse dell’Italia", aveva detto Casini qualche giorbni fa a «MattinoCinque» su Canale 5. "Tante prese di posizione di queste ore saranno destinate a cambiare. È un banco di prova per tutti, per la vecchia maggioranza e per la vecchia opposizione", aveva aggiunto. In altre parole, i partiti non possono fare altro che rispondere positivamente all'appello alla responsabilità del capo dello Stato Sergio Mattarella.
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"Credo che Draghi sarà attento a recuperare i rapporti con la politica e non escluderei che il cosiddetto ’governo dei migliorì possa prevedere anche figure politiche perché la loro presenza nella squadra sarebbe fondamentale per supportare il suo cammino parlamentare. Come senatore che ha già deciso di sostenere Draghi in Parlamento - aveva detto a Mattino 5 - vorrei sottolineare anche che il tema del ’governo a tempo' non esiste: o non riceve la fiducia e allora si va a elezioni, oppure la ottiene senza un orizzonte temporale precostituito".