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Rocco Casalino, cosa pretese per il suo ufficio. A capotavola con Macron e Merkel c'era lui, mica Conte...

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Il meme sul web è spietato: il concorrente che dovrà abbandonare la Casa è.... Rocco Casalino. Il potentissimo portavoce del premier Giuseppe Conte dovrà traslocare e non basteranno gli scatoloni, scrive Fabrizio Roncone che sul Corriere della sera rivela particolari sorprendenti della carriera dell'ex Grande Fratello nelle stanze del potere. 

 

Non gli basteranno gli scatoloni perché il suo ufficio a Palazzo Chigi "ha le dimensioni di un campo da calcetto. Fu un bellissimo capriccio. Il funzionario gli mostrò la stanza di solito destinata al portavoce del premier. Rocco restò immobile per alcuni istanti (solo il labbro superiore iniziò a tremargli: gli succede sempre quando sta per esplodere). Poi, battendo i piedi, urlò: 'Orrore! È uno sgabuzzino!'". Il funzionario, mortificato, chinò il capo. Nel pomeriggio iniziarono i lavori di ampliamento", si legge nel ritratto.

 

Le gaffe via whatsapp e le forzature con la stampa, ma non solo. Rocco "è permaloso e un po' mitomane (tornando da Bruxelles: «Per questo benedetto Recovery avete ringraziato tutti, da Conte a Gualtieri, e vi siete dimenticati di me»)"; racconta Roncone. Dopo l'infanzia in Germania, la laurea in ingegneria e la parentesi del GF si butta in politica col M5s dove scala le posizioni. E così finisce che "s' intrattiene con Trump, e organizza cene con Conte, Macron, Merkel: dove, senza esitare, si siede a capotavola".

 

L'uscita del libro di Casalino, "Il portavoce", è stata bloccata e la copertina - un omaggio alla serie tv thriller-politica House of cards con Rocco nella posa di Kevin Spacey - non si vedrà nelle librerie tanto presto. Ma solo pochi giorni fa lui ci credeva ancora. Augusto Minzolini, ricorda Roncone, ha pobblicato tre giorni fa il messaggio audio: "Amore, ci sarà un Conte Ter, stai tranquillo". 

Intanto ieri sera è arrivata l'ultima smentita: "È totalmente inventato e frutto di fantasia quanto sostenuto dal sito Dagospia, secondo cui avrei chiamato i vertici del M5S chiedendo di votare contro Draghi in cambio di una ricandidatura garantita da Conte". 

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