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Marco Travaglio ancora ci spera: Conte premier, sul Covid è andato benissimo. E la Annunziata smonta le zone gialle

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Sulla scia dei numerosi e conclamati "successi" non c'è altro nome al di fuori di Giuseppe Conte. A Mezz'ora in più il direttore de Il Fatto quotidiano, Marco Travaglio, difende l'indifendibile governo rossogiallo mentre il futuro politico di "Giuseppi" sembra appeso a un filo.

 

"Fino a quando non si decide chi è il premier non si può decidere il contratto, non si può far trovare la pappa pronta a chi dovrà guidare il governo, che potrebbe dire: 'Ma io questo contratto non l'ho concordato'", dice intervistato da Lucia Annunziata dopo che Matteo Renzi ha imposto al premier incaricato di esplorare le possibilità di una maggioranza, Roberto Fico, la sottoscrizione di un patto di governo prima di parlare del nome del presidente del Consiglio (forse l'unica cosa su cui Pd e M5s sono d'accordo insieme al terrore delle urne).  

 

La Annunziata, nella puntata di oggi domenica 31 gennaio, gli chiede: allora o Conte o voto? "Conte è il premier migliore perché ha le mani sui dossier, ha portato il Recovery Fund e ha impostato con il ministro Speranza", il commissario "Arcuri e il Cts  la lotta contro il Covid e la campagna vaccinale su cui stavamo andando benissimo", anche se ora "le case farmaceutiche stanno facendo le furbe". Già, andiamo alla grande con oltre 88mila morti e l'economia al collasso. I successi di Conte? "Siamo in zona gialla mentre quasi tutti i Paesi d'Europa sono in lockdown e gli altri ci entreranno la prossima settimana...." "Ma se mettevano le zone rosse e arancioni in questa situazione l'Italia esplodeva..." chiosa l'Annunziata che vede nella mossa del governo "un po' di furbizia".

 

Osservazione che non smuove Travaglio secondo cui il governo ha fatto benissimo contro il Covid e al di fuori di Conte "non ci sono altri nomi per tenere insieme Pd, 5stelle e Leu".

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