Concita De Gregorio trita Zingaretti pure da Fazio: nel Pd comanda Conte
Esplode il centrosinistra che prova a tenere attaccato alla spina una maggioranza unita solo dallo spirito di sopravvivenza. Concita De Gregorio, firma di Repubblica e penna storica della sinistra essendo stata anche direttrice de L'Unità, è tornata a linciare politicamente il Pd e il suo segretario Nicola ZIngaretti ospite di Fabio Fazio, a Che tempo che fa su Rai3.
Psicodramma Pd: un ologramma al Quirinale. Fuoco amico su Zingaretti, e lui si infuria
Nella puntata di stasera domenica 31 gennaio la De Gregorio ha rimarcato contraddizioni e ipocrisie delle forze che in queste ore, con il premier incaricato Roberto Fico, stanno cercando di ricostruire un governo.
Fico premier? La mossa di Renzi per fare fuori Conte e incastrare il Pd
"Si va verso un Conte ter, è la prima volta di un presidente del Consiglio che governa con tre maggioranze diverse. I cittadini non ci capiscono più niente se vedono in maggioranza gli ex berlusconiani Vitali e Mariarosaria Rossi, oppure la Polverini", dice la De Gregorio che torna a rintuzzare Zingaretti, che ha replicato con un post durissimo a un articolo in cui la giornalista puntava il dito sul leader "ologramma" visto al Quirinale e l'anima democristiana del Pd. "Se c'è un dibattito interno al campo largo della sinistra, bisognerebbe spiegare ai cittadini questa raccolta di voti indifferenziata", spara sulla caccia ai "responsabili" vista soprattutto in Senato dove Conte non aveva la maggioranza assoluta.
Il Pd raduna pure le correnti durante la crisi. Il partito non basta…
"Mi stupisco che Zingaretti abbia il tempo di polemizzare in un momento come questo", dice De Gregorio. "Il mio lavoro è molto diverso da chi fa politica. Chi fa politica governa, ha una responsabilità di governo. Il giornalista deve in qualche modo controllare, raccontare che fa chi governa". Le dinamiche della crisi sono sorprendenti. "Tra le tantissimi cose incomprensibili c'è che Conte sia diventato il candidato del Partito Democratico, cioè il massimo esponente".
Nel Pd si comincia con la fronda contro Bettini, poi...
"Non c'è dubbio che il principale alleato di governo sia la pandemia, cioè il principale alleato di Conte. Se non ci fosse stata la pandemia le cose forse sarebbero andate diversamente - spiega la giornalista di Repubblica - Il Conte due è nato a settembre dell'anno scorso, voluto da Matteo Renzi che ha una forza non indifferente: la forza del ricatto, pur essendo un partito del 'poco %'per cento. Adesso a Renzi conviene rimescolare le carte, ricalibrare la sua forza nel Governo per avere un posto di maggior rilievo".