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La Raggi fa fuori il vice e l'assessore alle Attività produttive

Fernando Magliaro
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In Campidoglio saltano il vicesindaco, Luca Bergamo, e l’assessore alle Attività produttive, Carlo Cafarotti. La notizia è stata diffusa direttamente dal Comune poco dopo le dieci di sera con una breve nota: “La sindaca di Roma Virginia Raggi ha deciso di riprendere nelle proprie mani le deleghe alla Crescita Culturale e allo Sviluppo Economico, Turismo e Lavoro”.

Nel testo segue una dichiarazione della Raggi: “Ringrazio Luca Bergamo per il lavoro che ha svolto come Vicesindaco e assessore alla Crescita culturale del Comune di Roma. Mi preme sottolineare che la mia decisione non è legata ad alcuna incomprensione né a dissapori nei suoi confronti: la fiducia e la stima nei confronti di Luca restano alte, soprattutto alla luce del complesso e ottimo lavoro che ha portato avanti in questi anni. Voglio ringraziare Luca per il suo impegno al servizio della città grazie a cui sono state realizzate delle vere rivoluzioni nel modo di fare cultura a Roma, che hanno influenzato il dibattito italiano e internazionale, con il solo obiettivo di garantire la massima accessibilità e partecipazione dei cittadini alla vita culturale della propria città. Penso alla Mic Card che apre quasi gratuitamente ai romani tutta la rete dei musei civici di Roma. Penso alla Festa di Roma, un capodanno unico e apprezzato a livello nazionale e internazionale per la qualità delle performance e della creatività o alla prossima riapertura del Mausoleo di Augusto. E questi sono solo tre esempi tra i tanti. Tuttavia, ci sono diversità di visioni politiche per il futuro di Roma. Ne abbiamo discusso di recente senza riuscire a trovare una sintesi. Allo stesso modo, ringrazio Carlo Cafarotti per il contributo all’azione amministrativa realizzato nel corso di questi anni. Abbiamo portato avanti insieme progetti importanti per la città come il rilancio del settore turistico attraverso il Convention Bureau e FutouRoma o la riorganizzazione dei mercati rionali”.

Trovano conferma definitiva, così, le voci su una ennesima spaccatura interna al mondo grillino che hanno iniziato a diffondersi già al momento dell’annuncio della ricandidatura della Raggi a sindaco il 10 agosto scorso. Molti assessori e consiglieri in quel frangente non avevano stappatolo champagne alla notizia. Stesso cliché ripetutosi anche in occasione dell’assoluzione in appello della Raggi per il processo Marra: silenzio da molti esponenti della Giunta e del Consiglio.

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