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Conte ha mentito agli italiani. Paragone all'assalto: ecco perché è pericoloso

Gianluigi Paragone
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Quando Conte si presentò per varare il suo bis, nel negargli la fiducia, dissi che era come il protagonista della commedia dell’assurdo di Eugene Ionesco, il Rinoceronte. Una commedia che segna il trasformismo del protagonista. Conte oggi si presenta convintamente come europeista e antipopulista. Di più, invita i costruttori o i responsabili o come diavolo li chiamano oggi, a unirsi contro il fronte sovranista. Di cui Conte sarebbe baluardo.

Peccato che proprio Giuseppi avesse debuttato consapevolmente sulla scena politica come capo di un governo sovranista e populista. Penso che l’uomo sia sincero oggi: Conte ha mentito prima. Ha violentato la propria identità, la sua idea di politica, per la bramosia di diventare presidente del Consiglio. Questa sua falsità, questa sua doppiezza, questa sua arte del mentire a se stesso prima ancora che agli italiani, lo rende indegno del ruolo che copre. Ma lo rende affidabile agli occhi del clan dei costruttori.

 

Conte ha mentito allora per il potere, esattamente come adesso sta mentendo agli italiani su una emergenza sanitaria, che governo e comitati vari - affamati di potere - hanno reso più drammatica di quella che è. Conte mente agli italiani quando parla di casse integrazione pagate, di ristori pagati, di bazooka europei e di soldi che le banche prestano con la garanzia governativa. 

 

Conte mente oggi perché mentì allora. La sua parola vale il resto di niente. Per colpa della bramosia e della vanità di queste comparse politiche, stanno uccidendo le piccole imprese, il commercio, le libere professioni, in forte crisi di liquidità, sospese tra gli inviti al rientro delle banche e la disperazione dell’usura criminale. Stanno puntualmente dalla parte del più forte, perché la loro debolezza ha bisogno di un protettore sovranazionale, di una élite massonica, di una loggia politica. Hanno offeso la memoria delle vittime del ponte Morandi a Genova. Hanno tradito la prima promessa, quella di risarcire i risparmiatori truffati. Tradiscono sull’Ilva. Dove c’è un padrone, loro sono lì. Hanno dato soldi ai cinesi e a Fca per consegnare agli italiani delle mascherine, che ora sappiamo aver pagato più del loro valore. Mascherine che i cittadini rifiutano. Perchè la dignità dei patrioti non la potete pagare come pagate le multinazionali.

Multinazionali come Pfizer, che - nella assoluta segretezza dei contratti - li prende anche per i fondelli, tagliando le dosi. Del resto, non capita tutti i giorni di avere a che fare con un supercommissario come Arcuri.

Questo governo è pericoloso, il suo presidente è pericoloso: per continuare nelle sue doppiezze userà i servizi segreti contro i liberi parlamentari e o chi farà una resistenza. Compassi e servizi, assieme, producono dossier. Per il potere Conte si fece populista e sovranista, come oggi sono disposti a ingoiare l’umiliazione di venire in parlamento a fare il mercante in fiera.

 

Parlo a nome di quella metà del 33% che votò Movimento e ora non ne vuole più sapere di passare da Gianroberto Casaleggio a Bruno Tabacci, da Dario Fo a Mario Monti e al Maie. In quest’aula rappresento orgogliosamente loro, le famiglie sovraindebitate sull’orlo del baratro; la gente per bene che si fidò di una forza antisistema, oggi diventata garante dei Benetton, dei cinesi, del condannato Profumo...

Alla luce di quello che abbiamo visto in aula possiamo dire che i casi sono due: o l’emergenza Covid non è così seria oppure non lo è questa maggioranza. 

La risposta ce la daranno le poltrone che spartiranno sulla pelle degli italiani per bene. Italiani che stanno mandano alla malora. Conte e Covid: cinque lettere bastano per rovinare gli italiani.
 

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