Cerca
Cerca
Edicola digitale
+

Pressing selvaggio sui senatori a vita, a che punto è la caccia di Conte in Senato

  • a
  • a
  • a

A che punto è la conta? La maggioranza continua la caccia a "costruttori" e "responsabili" per la fiducia in Senato al governo di Giuseppe Conte. Un pressing a tutto campo che coinvolge i senatori a vita. Oggi alla Camera dei deputati bastano Pd e M5s a garantire i voti, ma a Palazzo Madama domani ne serviranno un minimo di 151 e fino a 161 per la maggioranza assoluta (necessaria però solo nei voti di bilancio).  

A fare i conti di Conte è il Corriere della sera che ai 151 voti su cui può contare la maggioranza rossogialla aggiunge i sei senatori a vita: "tre sono sostanzialmente sicuri (la scienziata Elena Cattaneo, l'ex premier Mario Monti e la testimone della Shoah Liliana Segre), uno sarà assente (l'ex capo dello Stato Giorgio Napolitano) e con altri due (l'archistar Carlo Rubbia e lo scienziato premio Nobel Renzo Piano) sono in corso tentativi di convincerli a tornare a Palazzo Madama e schiacciare il pulsante", scrive Alessandro Trocino.

 

"Non partecipo ai lavori del Senato da molti mesi perché, alla mia età, sono un soggetto a rischio e i medici mi avevano caldamente consigliato di evitare. Contavo di riprendere le mie trasferte a Roma solo una volta vaccinata, ma di fronte a questa situazione ho sentito un richiamo fortissimo, un misto di senso del dovere e di indignazione civile", dice Liliana Segre al Fatto annunciando la partenza per Roma per votare "la mia fiducia al governo".

Poi ci sono le svariate galassie centriste. Voti sicuri, si legge nel retroscena, quelli della moglie di Clemente Mastella, Sandra Lonardo, e l'ex M5S Gregorio De Falco, il comandante famoso per la sfuriata a Schettino. Poi siamo alle trattative, serratissime. "Paola Binetti avrebbe assicurato a Palazzo Chigi il suo voto che porterebbe a quota 157, mentre si sta cercando di convincere l'altro Udc Antonio Saccone, più riottoso". Intanto altri due senatori di Italia Viva si sarebbero pentiti dello strappo del capo Matteo Renzi. Sono Eugenio Comincini e Leonardo Grimani, dati per convinti a votare con la maggioranza. E siamo a ridosso dei 160 voti, uno sotto la soglia psicologica di sicurezza. E Conte tira a campare. 

 

Dai blog