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Tarolli: giù le mani dal nostro simbolo. Sfuma il nuovo partito di Conte

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No, “il presidente del Consiglio Giuseppe Conte non può chiamare un suo partito Insieme, perché quel partito esiste già e ha già compiuto tutte le pratiche di registrazione all'albo dei partiti della Camera dei deputati depositando il proprio statuto”. E' lapidario Ivo Tarolli, senatore trentino, che fra il 1996 e il 2006 fu senatore Udc. E ne ha tutte le ragioni: “Insieme” appartiene a lui che ne è fondatore con Stefano Zamagni e altri cattolici, “è un progetto serio”, racconta lui a Il Tempo, costruito a lungo, che sta raccogliendo in ogni Regione il meglio della classe dirigente fra gli imprenditori, le università, la magistratura, l'avvocatura e il mondo cattolico. Da mesi stiamo usando quel simbolo in convegni e comunicati stampa e in termini giuridici questo è un pre-uso. Questi di Conte invece stanno facendo una operazione che ha solo camaleontismo e non è questo il nostro progetto, né ci lasceremmo cavalcare da questi per fare loro sfruttare la nostra ispirazione cristiana”. Tarolli (nella foto a fianco di un raccoglitore di mele trentine) che fu uno dei grandi difensori quando era senatore della Bankitalia governata da Antonio Fazio, spiega che Insieme è un “soggetto laico, democratico, plurale e quindi dalle Esperienze più variegate, aperto a credenti e non, che vuole attingere la propria ispirazione dalla dottrina sociale cristiana”.

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