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L'arma segreta di Renzi, così Conte è in ostaggio. Cdm verità, chi asfalta chi?

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L'ora decisiva del secondo governo di Giuseppe Conte scatta alle 21.20 quando è stato convocato il Consiglio dei ministri che dovrà approvare il Recovery plan. Una partita a scacchi quella tra il premier e il leader di Italia Viva, Matteo Renzi, giocata sul filo del rasoio. I retroscena si susseguono. Secondo Libero l'ex rottamatore "farà dimettere le sue ministre Teresa Bellanova ed Elena Bonetti, ma solo al termine" del Cdm. Insomma, vuole incassare il merito di aver cambiato il piano per i fondi Ue ma poi impallina Conte. Sull'esito regna l'incertezza. Il premier si dimetterà o andrà alla conta in Senato per sopravvivere grazie ai "responsabili"?

La risposta potrebbe arrivare dai virgolettati attribuiti a Renzi che nella notte ha iniziato a tessere la tela con i suoi: “Usciamo dal governo ma non vogliamo che l’esecutivo vada in crisi”. Appoggio esterno per tenere Conte ancora di più sul filo. Scenario in odio al Pd, che vuole una maggioranza solida. Ma la mossa "potrebbe concretizzarsi anche dopo le presunte pressioni di Sergio Mattarella sul leader IV affinché non apra prima dell'approvazione del Recovery Plan la crisi di governo", scrive Libero.

 

Intanto i riflettori sono puntati sulle ministre renziane. La Bellanova si dimetterà oggi? "Facciamo un passo per volta. Sul Recovery abbiamo ottenuto un risultato per il Paese, ora valuteremo merito per merito le singole questioni", ha risposto la ministra delle politiche Agricole a Radio Anch’Io su Rai Radio Uno. "Vedo che Conte continua a lanciare sfide, sarebbe utile che il presidente del Consiglio si mettesse a costruire un’alleanza, perché se sta lavorando per i responsabili questo, si capisce, non sarebbe un comportamento corretto. Non si può continuare così, perché il metodo è anche merito. Se non c’è un’affidabilità tra le persone che devono lavorare insieme, o si cambia metodo o si cambiano le persone. Non mi sembra ci siano alternative. Il punto adesso è intendersi sul metodo di lavoro e sul merito - ha detto la Bellanova sulla possibilità che si arrivi al Conte ter - il Paese ha bisogno di scelte politiche solide non si può stare 4 ore al Cdm per decidere se la scuola deve riaprire il 7 o l’11 di gennaio".

In alternativa lo sbocco di questa lunga fase di stallo e incertezza potrebbe concludersi con una crisi "pilotata": non ci sarebbero ostacoli a questa soluzione secondo Goffredo Bettini. "Dobbiamo avere un’alleanza molto più solida, che condivida un programma di fine legislatura. Un programma serio, chiaro e fare anche un riassetto del governo. C’è disponibilità, anche con una crisi breve, gestibile, parlamentare e senza fibrillazioni". Mentre il presidente di Iv, Ettore Rosato, torna a rimandare la palla nel campo del premier: la crisi di governo "dipende dal presidente del Consiglio. È tutto in mano sua". Ma Conte sarebbe pronto ad "asfaltare" Iv in Parlamento, come vogliono le indiscrezioni che hanno fatto infuriare i renziani.

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