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Dpcm, niente zona rossa facile e weekend arancioni fino al 31 gennaio

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Niente zona rossa "facile" come suggerito dall'Iss in caso di incidenza settimanale superiore ai 250 casi da coronavirus ogni 100mila abitanti né zona arancione in tutta Italia il sabato e domenica, come accaduto lo scorso weekend. Al termine dell'incontro tra governo e Regioni di lunedì mattina si delinea ulteriormente la bozza del nuovo Dpcm che dovrebbe essere firmato dopo il passaggio in Parlamento mercoledì del ministro della Salute Roberto Speranza per essere operativo da sabato 16 gennaio.

Tramontate le due ipotesi fortemente restrittive - contro cui si era spesa Italia Viva - resta in piedi quella invece di istituire una 'zona bianca' con soglie molto basse di RT, probabilmente sotto lo 0,5, per dare un segnale: il Paese, è il senso del messaggio su cui si ragiona tra palazzo Chigi e i ministeri competenti, sta facendo un lavoro molto difficile e doloroso, con rinunce e restrizioni che non sono fini a loro stesse ma consentiranno invece di entrare in una fase diversa dell'epidemia. Per ora comunque la situazione è diversa e dunque, restando la suddivisione in colori già in vigore da dicembre, si prevede un rafforzamento delle misure anche in zona gialla. A partire dalla stretta su bar e locali per evitare la "movida improvvisata" che si è vista in diverse parti d'Italia finora: stop dunque anche all'asporto dalle 18 in poi. Sul tavolo anche la proposta di mantenere il divieto di spostamento tra Regioni, anche gialle, e la "forte raccomandazione" di spostarsi massimo in due persone, in tutte le zone, senza contare i figli minori di 14 anni e i disabili conviventi, per andare a a casa di parenti e amici.

Insomma, fatte salve le zone bianche, nessun allentamento delle misure, anzi: il messaggio è che bisogna stringere ancora i denti per contenere la curva dei contagi mentre è in corso la campagna vaccinale.

Il nuovo Dpcm, in teoria, dovrebbe essere valido fino al 31 gennaio quando scade lo stato di emergenza: ma se quest'ultimo dovesse essere prorogato anche la validità del decreto potrebbe essere estesa a trenta giorni. Su questo la discussione è ancora in corso, così come sullo sport: l'orientamento del governo è mantenere le palestre e piscine chiuse ancora per tutto gennaio, ma nell'incontro di domani il ministro dello sport, Vincenzo Spadafora, e il Cts si confronteranno sulla possibilità di consentire l'apertura per le lezioni individuali. Discussione aperta anche sui musei, con il titolare dei Beni culturali Dario Franceschini che preme per riaprire - sia pure con ingressi contingentati e rigorose misure di sicurezza - almeno sulle zone gialle - e sulle piste da sci, con le Regioni del Nord che spingono per riaprire gli impianti dal 18 gennaio.

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