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Massimo Giannini, un Saviano qualunque contro la Meloni

Francesco Storace
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Il direttore de La Stampa non dovrebbe mai dimenticare che tipo di testata guida. Non certo una congrega di estremisti. Ma Massimo Giannini insiste e stamane torna alla carica contro Giorgia Meloni, che continua a paragonare in termini assolutamente contrastanti con la realtà. E il suo lungo articolo di oggi lo sintetizza così su Twitter: “Finché adotterà #Trump come modello, la destra italiana populista e sovranista non sarà matura per governare il Paese. La mia risposta alla “Sciamana” #Meloni, su @LaStampa”.

Ecco, il solo fatto di definire la Meloni “Sciamana” - ieri aveva aggiunto Matteo Salvini alla compagnia - qualifica il direttore de La Stampa alla stregua di un Saviano qualsiasi. Giannini resta sulla linea del buon Covid a tutti che aveva augurato ai cittadini che affollavano il centro storico di Roma. Analisi col coltello e basate su falsità.

Nessuno pretende che La Stampa sostenga una forza politica di destra e per di più all’opposizione: non sta nella tradizione di famiglia, pur con i vari cambi di scenario editoriale. Ma fabbricare una destra estremista per accontentare un potere che traballa è indecente e anche abbastanza vile. Si riprenda, Giannini. E si limiti semmai agli sciamannati che governano questo povero Paese.

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