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Vignetta sulla Bellanova "becera e sessista", ira dei renziani su Travaglio

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Renziani all'attacco per una vignetta del Fatto quotidiano. Il giornale di Marco Travaglio ha pubblicato in prima pagina un disegno di Mannelli con protagonista la ministra dell'Agricoltura Teresa Bellanova, spina nel fianco del premier Giuseppe Conte nel braccio di ferro all'interno del governo su Recovery fund. «Una squallida vignetta», una «becera macchietta», una «medaglia al valore» al contrario. Non si risparmiano sui social gli esponenti di Italia viva per criticare la vignetta in cui la ministra di Iv nel famoso abito ’plissettato' usato al Quirinale e il commento «bellaroba». «Forse pensando di ridicolizzarla con una vignetta, la prima pagina del Fatto ritrae Teresa  Bellanova con l’abito del giuramento. Un attacco che, per quanto ci riguarda, è una medaglia al valore -scrive su Facebook la ministra della Famiglia Elena Bonetti, sempre di Iv-. Quell’abito, e la risposta di Teresa alle vili polemiche sessiste che ha suscitato, sono stati il primo segno della forza e della libertà di una ministra che ha lottato tutta la vita con serietà e tenacia per i diritti e la dignità delle persone. E che anche oggi continua a non farsi intimidire dai prepotenti» (a questo link la vignetta di Mannelli)

 

 

Su Twitter sono invece attivissime soprattutto le parlamentari renziane, come Raffaella Paita: «E anche stamattina il #FattoQuotidiano non si smentisce con una squallida vignetta in prima pagina che ritrae TeresaBellanova, esempio di serietà e competenza. La sua storia personale è troppo bella e forte perché possa essere sporcata da questo modo di fare "giornalismo". Sulla stessa linea Maria Chiara Gadda: «Sì, il fattoquotidiano è proprio al capolinea #bellaroba. Quando non si hanno argomenti, pure la satira diventa becera macchietta. La storia di TeresaBellanova é la risposta migliore di fronte al #nulla». Così come la senatrice Laura Garavini: «La #satira dovrebbe ironizzare sull’aspetto politico. Quando se la prende con l’aspetto fisico, evidentemente non ha nulla di concreto da obiettare. Grave che siano sempre le donne le vittime di questo atteggiamento».

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