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"Meglio all'opposizione" Renzi alza la posta con Conte, che botte sui fondi Ue

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Si è concluso, dopo circa tre ore e mezzo, il vertice di maggioranza sul Recovery plan a Palazzo Chigi. Una riunione ad alta tensione, scossa da liti e fibrillazioni con Italia viva sul piede di guerra. Al termine di una riunione in cui il partito di Matteo Renzi ha chiesto al governo di valutare l'utilizzo del  Mes e di puntare sull'annoso progetto del Ponte sullo Stretto fonti di maggioranza fanno trapelare che il Cdm in cui sarà portato il testo del Recovery plan dovrebbe svolgersi lunedì o martedì della prossima settimana. Stando a quanto filtra, tra le ipotesi sembra più probabile che la riunione si tenga martedì.

 

"Per tenere in ostaggio un documento, il documento dovrebbe essere disponibile, in mano ai ministri o agli esponenti della maggioranza. Ma il documento sul Recovery Plan non c’è. Finché non c’è un testo completo, dove si capiscano puntualmente i contenuti, non c’è alcun motivo di essere convocati in Consiglio dei Ministri". Così, a quanto si riferisce, la delegazione di Italia Viva nel corso della riunione di maggioranza, augurandosi che "Il testo venga recapitato 24 ore prima".

 

Durante la riunione l’esponente di Iv, Davide Faraone, a quanto apprende l’Adnkronos da fonti di governo presenti all’incontro si sarebbe scagliato contro il premier Giuseppe Conte e la maggioranza. "Sono parecchio indignato da questa riunione - riportano le sue parole alcuni presenti - siete bugiardi e ipocriti. Avete creato le condizioni per una rottura". 

Secondo quanto trapelato il premier Giuseppe Conte ha sottolineato gli sforzi per trovare la quadra sulla bozza tentando di accontentare i partiti. Bozza definitiva che però sembra ancora lontana dall’essere pronta, tanto che il presidente del Consiglio avrebbe prospettato l’ipotesi di tavoli tematici per definire i vari aspetti. Rimangono ancora irrisolti i nodi con i renziani. Uno strappo che al momento non sembra rimarginato.

 

Lo stesso Matteo Renzi in serata in tv su Rete4 ha nuovamente criticato Giuseppe Conte. "Gli italiani non ne possono più - ha affermato - sono sei mesi che chiediamo di portare il Recovery Plan in votazione. Anche oggi ci hanno dato una sintesi". Ribadendo la necessità di un maggiore ascolto di Italia Viva, pena anche lo strappo definitivo e l’addio al governo. "Se devo stare in maggioranza per non fare niente preferisco andare all’opposizione. Per me le idee sono più importanti delle poltrone. Se siamo così antipatici per non accogliere le nostre idee che si tengano le poltrone" ha chiosato l’ex premier.

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