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Recovery fund, i renziani strappano con Conte e Gualtieri. Alta tensione al vertice, crolla tutto
La riunione di maggioranza sul Recovery Fund è l'ultimo stadio del governo? Il premier Giuseppe Conte e il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri stanno tracciando le linee del nuovo piano "rivisitato" in base alle riserve di Italia viva, illustrando le diverse mission e le risorse destinate alle diverse voci di spesa. Nel corso della riunione di maggioranza il partito di Matteo Renzi ha chiesto di avere "le specifiche" del Piano di resilienza "rivisitato". Il partito renziano ha portato al tavolo i 62 punti stilati prima di Natale, con le richieste di Iv al governo, e adesso chiede che i dettagli del Pnrr vengano illustrati nel corso dell’incontro. Lo riferiscono fonti di governo. La crisi è alle porte.
Ma presto la tensione è schizzata alle stelle. Fonti di governo raccontano all’Adnkronos di uno scontro tra il renziano Davide Faraone contro il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri, accusato di aver fatto delle "provocazioni politiche". Tra le accuse mosse da Iv -i primi a prendere la parola alla riunione dopo gli interventi di Conte e Gualtieri- quelle di aver spostato da una parte all’altra i fondi, ovvero le poste del Recovery, cancellando anche progetti targati Iv, "una provocazione bella e buona", avrebbe lamentato Faraone, puntando il dito contro il responsabile del Mef. Forte irritazione, viene inoltre raccontato, manifestata anche dal vice segretario dem, Andrea Orlando.
Sul tavolo è tornato anche sul tema della realizzazione del ponte sullo Stretto di Messina. "Basta rinvii", ha accusato Iv lamentando -raccontano fonti di governo - un presunto immobilismo del governo.
In precedenza, in un clima "teso ma senza strappi", Iv era tornata sull’attivazione del Mes, già avanzata dai renziani al tavolo di confronto. Chiedendo al premier e al ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri di motivare un eventuale no al ricorso al fondo salva Stati.
Al vertice di maggioranza a palazzo Chigi oltre ai ministri Alfonso Bonafede (M5s), Dario Franceschini (Pd), Teresa Bellanova (Iv) e Roberto Speranza (Leu), partecipano anche i ministri Roberto Gualtieri (Economia), Vincenzo Amendola (Affari europei), Peppe Provenzano (Coesione) e il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Riccardo Fraccaro. Nelle delegazioni dei partiti si aggiungono per il Pd il vice segretario Andrea Orlando e la responsabile delle donne, Cecilia D'Elia; per Leu i capigruppo Loredana De Petris e Federico Fornaro; per Iv i presidenti dei gruppi Maria Elena Boschi e Davide Faraone; per il M5s il ministro dello Sviluppo economico, Stefano Patuanelli, il viceministro all'Economia, Laura Castelli e il sottosegretario agli Affari europei, Laura Agea. La posta è altissima.