accordo sì o no

Governo appeso a un filo. Ma Renzi e Italia Viva che cosa vogliono davvero?

Pietro De Leo

Matteo Renzi prova a decifrare, a portata dei lettori della sua Enews, il bandolo della pseudo crisi di governo. E lo fa attraverso le “faq”, formula di domande e risposte che sono andate assai di moda sotto pandemia. Robe tipo “Quali poltrone da ministro vuoi/volete?”. Risposta: “Nessuna! Siamo infatti gli unici disponibili a lasciare le poltrone. Se le nostre idee servono, ci siamo. Se le nostre idee non servono, tenetevi anche le poltrone”. E ancora: “Se qualcuno davvero immagina che abbiamo fatto tutto questo baccano per prendere un ministero in più, quel qualcuno deve farsi vedere. Possibilmente da uno bravo. Grazie". Passaggio, questo, da staccare e mettere da parte per le prossime settimane.  

Altra domanda: “ma alla fine, allora, che cosa volete?”. Risposta: “Abbiamo messo nero su bianco i contenuti: spese sanitarie, alta velocità, vaccini, scuola, cultura, posti di lavoro”. Ma il punto politico è sulla domanda che suona così: “Matteo, ma tu hai un problema personale con Conte?”. Risposta: “Magari avessimo un problema personale: noi abbiamo un problema politico con Conte”.

  

E giù l’elenco dei punti: “Recovery, Mes, intelligence, sulla scuola, sull’alta velocità, sul garantismo, sul ruolo internazionale dell’Italia” e altre questioni. Poi il guanto della sfida dall’emiciclo di Palazzo Madama. “Il Premier ha detto che verrà in Parlamento in modo trasparente. Lo aspettiamo in Senato. E se i responsabili di Lady Mastella sosterranno questo governo al posto nostro noi non grideremo allo scandalo ma rispetteremo la democrazia parlamentare”. Stando ai punti critici della gestione della pandemia, la staffilata arriva in chiusura della e-news: “In questo momento la priorità sono i vaccini, punto. La velocità del vaccino salva la vita, come sanno in Israele”. Con una staffilata al supercommissario: “È per questo che mesi fa avevo chiesto un piano vaccinale per tempo, senza che a gestirlo fosse sempre e soltanto il commissario Arcuri, ribattezzato Superman dal Governo”. La telenovela, insomma, continua.