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Silvio Berlusconi: pronti a collaborare ma discutiamo su vaccino e recovery fund

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"Noi siamo pronti a dare il nostro contributo, ma vorremmo che si discutesse del piano vaccinale, in modo chiaro e trasparente, nelle sedi formali opportune". Così Silvio Berlusconi, leader di Forza Italia, in una lettera pubblicata da Il Giornale. "Non possiamo scherzare su questo né limitarci ad annunci - sottolinea l'ex premier -. Vorremmo anche che si discutesse seriamente del Recovery Fund, la nostra sola speranza di uscire dalla crisi economica, e del modo in cui verranno destinate quelle risorse"

"Come tutto il mondo, noi stiamo patendo le conseguenze della pandemia, non soltanto in termini di vite umane e di sofferenze diffuse, ma anche di una paralisi economica che continua e della quale il prezzo diventa ogni giorno più caro", scrive il Cav, ma "ad oggi la distribuzione del vaccino è ancora limitata a quantitativi praticamente simbolici, sui tempi di effettiva somministrazione si fanno solo ipotesi, si dice ma non ci sono certezze che per raggiungere la copertura vaccinale adeguata ci vorrà un anno. (...) Quanti italiani perderanno il lavoro, per esempio, quando sarà rimosso il blocco dei licenziamenti? Eppure non solo i vaccini, ma i ristori promessi tardano ad arrivare".

"La nostra non vuole essere polemica politica. Siamo in piena sintonia con quanto ha detto il capo dello Stato nel messaggio di Capodanno: ci vuole un'unità sostanziale del Paese, al di là dei ruoli di maggioranza e di opposizione al governo Conte, che non sono in discussione, per superare questa tragedia. Noi siamo pronti a dare il nostro contributo, ma vorremmo che si discutesse del piano vaccinale, in modo chiaro e trasparente, nelle sedi formali opportune. Non possiamo scherzare su questo né limitarci ad annunci. Vorremmo anche che si discutesse seriamente del Recovery Fund - la nostra sola speranza di uscire dalla crisi economica - e del modo in cui verranno destinate quelle risorse. È uno strumento che dimostra l'importanza essenziale dell'Europa e per il quale noi personalmente ci siamo spesi in ogni sede europea e in colloqui con i principali leader stranieri nostri amici. Noi abbiamo idee e proposte chiare sull'impiego delle risorse che ci verranno dall'Europa, proposte che presenteremo nei prossimi giorni, appena concluso il periodo delle feste natalizie e che non tradurremo in polemica di parte, ma metteremo a disposizione del Paese. Le migliori energie della Nazione, non solo della politica, ma dell'impresa, della cultura, della scienza, devono davvero mettersi subito al lavoro per affrontare queste due grandi urgenze, quella del vaccino e quella della ripartenza. Non possiamo accontentarci di gesti simbolici", si legge nella lettera di Berlusconi. 

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