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Dalla Azzolina la mostra che non si può vedere

Gianfranco Ferroni
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Una mostra nel ministero guidato da Lucia Azzolina: da ieri a viale Trastevere c’è l’esposizione «Dal libro Cuore alla lavagna digitale», dedicata alla storia della scuola, dagli inizi dell’Ottocento ad oggi, «aperta in via permanente nei corridoi del Palazzo», si legge nel comunicato del dicastero. Una falsa partenza, dato che «la mostra sarà visitabile in presenza appena conclusa l’emergenza sanitaria. I corridoi del Palazzo dell’Istruzione saranno infatti aperti alle scuole e ai visitatori affinché il Ministero torni ad accogliere studenti, docenti, personale e cittadini, configurandosi come una simbolica "casa della scuola".

In attesa delle visite in presenza, il Ministero racconterà online, attraverso video, fotografie e un’apposita pagina web, i contenuti della mostra”. Insomma, la rassegna c’è, ma visitarla di persona è impossibile. Peccato, perché vengono mostrati strumenti multimediali, ma anche oggetti della scuola del passato, gallerie fotografiche, materiale didattico, registri antichi, diari, sillabari, abbecedari, pagelle, documenti storici. Una rassegna di testimonianze storiche, che ripercorre gli ultimi due secoli trascorsi sui banchi, arrivando ai nostri giorni, che tornano alla "luce" dopo una prima versione della mostra del 2012, ora riallestita in un’edizione arricchita e pensata per essere permanente. Come si dice, l’importante è il pensiero.
 

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