rivolta centrodestra
Fiducia sul decreto sicurezza. Al Senato scoppia la rissa
Spintoni, urla e proteste. Tensione nell’Aula del Senato, dove la seduta sul decreto migranti è stata sospesa per una bagarre scoppiata dopo che il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Federico d’Incà, ha posto la questione di fiducia sul testo approvato nei giorni scorsi dalla Camera.
L’esame del provvedimento che mira tra l’altro a cancellare i decreti Salvini, è iniziato con gli interventi delle relatrici della maggioranza, Valeria Valente (Pd) ed Elvira Evangelista (M5s), e di quelli dell’opposizione, Luigi Augussori e Simone Pillon della Lega. Proprio al termine dell’intervento di Pillon, il ministro D’Incà ha chiesto di parlare. «Sta cominciando la discussione generale - gli ha risposto il vice presidente di turno, Ignazio La Russa - Il Governo può sempre richiedere di intervenire, questo sa che è irrituale; certo che può intervenire». Il rappresentante del governo ha allora iniziato ad annunciare la richiesta di fiducia. La Russa ha cercato di interromperlo, mentre in Aula si alzavano le prime proteste: «Signor Ministro, si fermi, aspetti un attimo», ha affermato il vicepresidente ma D’Incà ha proseguito con la lettura della formula di rito («a nome del Governo, autorizzato dal Consiglio dei ministri, pongo la questione di fiducia sull’approvazione, senza emendamenti nè articoli aggiuntivi...»). In Aula, come testimoniano le riprese tv, era già caos. I banchi del governo sono stati occupati dai senatori della Lega. La Russa ha chiesto ai Questori di intervenire per riportare l’ordine. Tutto inutile. La seduta è stata sospesa e poco dopo il presidente Casellati è scesa in Aula per convocare la conferenza dei Capigruppo.
La riunione è stata interrotta poco dopo e aggiornata alle 17,30, ufficialmente per un impegno istituzionale del presidente, che è tornato nuovamente in Aula per chiedere ai senatori di uscire e consentire così la sanificazione degli ambienti. In mattinata le questioni pregiudiziali presentate dalle opposizioni erano state respinte con 150 voti contrari e 113 favorevoli. Il capogruppo del Pd, Andrea Marcucci, critica l’atteggiamento dei senatori della Lega che, sostiene, «hanno provocato il caos perché vogliamo finalmente superare i vergognosi decreti Salvini sulla sicurezza. Questo è il clima che la Lega vuole imporre nelle Aule».