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Pescatori rapiti in Libia, cosa scrive Baldassarre a Di Maio

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“La drammatica vicenda dei 18 pescatori di Mazara del Vallo, 8 dei quali di nazionalità italiana, sequestrati dalle milizie dell’Esercito nazionale libico del generale Haftar, non può più attendere. Per Natale un atto di dignità: a casa i pescatori italiani”. Comincia così la lettera aperta dell’eurodeputata della Lega Simona Baldassarre, indirizzata al ministro degli Esteri Luigi Di Maio.

“Da inizio settembre - prosegue - le loro famiglie, rimaste sole nel dolore, si aggrappano a un segnale di vita e di speranza. E si aspettano un’azione concreta da parte della politica. Risposte e segnali che non sono arrivati. 100 giorni di silenzio. Un silenzio assordante. Finora tutti gli appelli a salvare i nostri concittadini sono stati vani. Tante dichiarazioni e trattative segrete che non hanno sbloccato la situazione. E il governo sta perdendo una grande occasione per riacquistare credibilità e autorevolezza nel Mediterraneo, di fronte a una violenza da guerra non dichiarata contro l’Italia, perpetrata da chi già in patria, sta conducendo da anni una durissima battaglia contro il governo di Fayez al Serraj, l’unico riconosciuto come legittimo dall’Onu e dall’Unione europea. Siamo tutti a conoscenza della richiesta formulata dalle milizie di Haftar, quella di uno scambio con dei sedicenti calciatori libici, arrestati da noi per traffico di esseri umani. E forse questo è il motivo dello stallo, dell’inconcludente attesa, della mancanza di idee, soluzioni”. “Rivolgo a Lei e al Suo governo - conclude l’europarlamentare - un appello: porti a casa per Natale i nostri pescatori. La loro vita non può essere barattata, equiparata, con quella dei trafficanti di esseri umani. Restituisca, Ministro, felicità e serenità alle loro famiglie. La loro dignità è la nostra”.

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