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Recovery plan, qui salta tutto. Renzi inguaia Conte: annullato il Cdm

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È ancora scontro nel governo sul Recovery Plan. E così il Cdm previsto per oggi, martedì 8 dicembre alle 15, slitta ancora. Lo scoglio sulla strada del premier Gisueppe Conte e la task force che dovrà gestire i fondi europei, una piramide di consulenti e manager con al vertice, neanche a dirlo, Palazzo Chigi.

A guidare le operazioni dell'artiglieria pesante è Matteo Renzi che ha riservato parole di fuoco a Conte in un'intervista al Tg2: "La struttura di Conte pensa a moltiplicare le poltrone ma non va a dare una mano ai disoccupati, ai negozi chiusi a chi soffre. Se le cose rimangono come sono voteremo contro. Per noi un ideale vale più di una poltrona. Circa il rischio di una rottura, spero proprio di no, ma temo di sì", ha detto evocando la crisi di governo. "Insistere su una misura che sostituisce il governo con una Task force, la seduta del Parlamento con una diretta su Facebook e che addirittura pretende di sostituire i servizi segreti con una fondazione privata voluta dal premier significa una follia. Noi abbiamo mandato Salvini per non dargli i pieni poteri, ma non è che li diamo a Conte", la mazzata del leader di Italia Viva al premier. 

 

Il pre-Consiglio dei ministri di ieri non ha sciolto affatto i nodi. Fonti parlamentari riferiscono  all'Agio che i tecnici di palazzo Chigi e del Mef abbiano sostanzialmente difeso la struttura ipotizzata dal presidente del Consiglio e, questo la motivazione alla base, chiesta dall’Europa per evitare ulteriori ritardi.  Italia viva ritiene che in questo modo si introduca una gerarchia tra i ministri, che sia in atto una sorta di commissariamento della politica, che non ci sia un inquadramento giuridico nel momento in cui si dà un mandato ai tecnici di agire in deroga. 

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