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Intesa sul Mes ma Renzi tiene Conte in bilico. Ecco la bozza della risoluzione

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C'è l'intesa del governo sulla riforma del Mes ma Italia Viva tiene sulla corda il premier Giuseppe Conte. Prima di firmare il testo, fanno sapere i renziani, c’è la volontà di ascoltare le parole del presidente del Consiglio in aula. È in programma questa sera alle 21.30, inoltre, una assemblea congiunta dei gruppi M5S per fare il punto sulla risoluzione. 

Si impegna il governo "a sostenere la profonda modifica del patto di stabilità e crescita prima della sua reintroduzione, la realizzazione dell’Edis, il sistema europeo di assicurazione dei depositi bancari, e anche un processo che superi il carattere intergovernativo dello stesso Mes, che sono priorità per il nostro Paese al fine di costruire una nuova stagione dell’integrazione europea. Lo stato di avanzamento dei lavori su questi temi in agenda sarà verificato in vista della ratifica parlamentare della riforma del trattato del Mes". Così si legge nella bozza della risoluzione di maggioranza sulla riforma del Mes, in vista delle comunicazioni del premier Conte in Parlamento, in programma domani, frutto del vertice con il ministro per i Rapporti con il Parlamento Federico D’Incà, il titolare degli Affari Europei Enzo Amendola e i capigruppo della maggioranza al Senato. Ecco il testo integrale del documento. 

impegna il Governo:
relativamente all'emergenza Covid:
-     a garantire il rafforzamento della Strategia europea per i vaccini, che permetta lo sviluppo, la produzione e la distribuzione di vaccini sicuri ed efficaci con un accesso equo e tempestivo per i cittadini europei, nonché a favorire ogni politica coordinata che fornisca una risposta europea comune alla pandemia, con informazioni obiettive sulla diffusione del virus e sugli sforzi efficaci per contenerlo;
- a sostenere l’utilizzo del pieno potenziale della “COVID-19 Vaccine Global Access Facility (COVAX)” per un accesso tempestivo, giusto ed equo ai vaccini in tutti i Paesi e, nel quadro dell’Unione Europea, a promuovere nell’OMC una deroga sulla base dell’accordo di Marrakech per i vaccini anti Covid-19 al regime ordinario dell’Accordo TRIPS sui brevetti e la proprietà intellettuale, con l’obiettivo di garantire una disponibilità gratuita e universale dei vaccini;

-    ad esprimere soddisfazione per le azioni coordinate tra Stati membri sul versante della cooperazione nella ricerca medica per i vaccini e la loro distribuzione, volta a garantire un accesso equo e tempestivo per tutti i cittadini europei, evidenziando la disponibilità italiana ad approfondire le modalità del coordinamento sanitario in sede UE attraverso l’esame delle recenti Comunicazioni e delle prossime proposte legislative dalla Commissione;
 
-   a garantire una strategia europea di costante monitoraggio della situazione di emergenza epidemiologica, promuovendo l'utilizzo e l'interoperabilità di strumenti di tracciamento di screening e di misure cautelative anti Covid comuni in ambito UE, al fine di mantenere in equilibrio le esigenze di tutela della salute dei lavoratori e dei cittadini, di assistenza alle persone, con quelle di prosecuzione delle attività produttive e di mobilità delle persone all’interno dello spazio UE, tramite la predisposizione di un Piano pandemico europeo omogeneo tra tutti i paesi membri e l’accelerazione del processo di creazione dell’unione sanitaria europea;
 
relativamente al tema ambientale e dei cambiamenti climatici
 
a sostenere la proposta della Commissione europea di riduzione netta di almeno il 55 per cento delle emissioni di gas serra entro il 2030 rispetto ai livelli registrati nel 1990, obiettivo politico che rimane fondamentale per affrontare in maniera efficace la sfida del cambiamento climatico, e per ribadire il ruolo di guida che l'Unione è chiamata a svolgere nella lotta mondiale ai cambiamenti climatici nonché a sostenere ogni eventuale accelerazione si dovesse adottare in sede europea per il raggiungimento della neutralità climatica;

a implementare a livello europeo ogni misura che favorisca la transizione da un’economia lineare a un’economia circolare basata su un uso efficiente delle risorse naturali, su una corretta gestione dell'acqua e su un virtuoso ciclo dei rifiuti che punti, nel rispetto della gerarchia europea, alla riduzione, al riuso e al recupero di materia ed energia, incentivando, altresì, lo sviluppo di sistemi di produzione eco-efficienti basati sulla bioeconomia e l'eco-design; 

a farsi promotore di campagne di sensibilizzazione e informazione per i cittadini europei per avviare programmi di educazione ambientale scolastici e buone pratiche ambientali tra cui la promozione di iniziative per la mobilità sostenibile e la mitigazione dei cambiamenti climatici;
 
-    a richiedere che venga tenuto in debita considerazione quanto fin qui realizzato dagli Stati membri in materia di riduzione delle emissioni, per evitare che vengano penalizzati quegli Stati membri che, come l’Italia, hanno già compiuto rilevanti sforzi per raggiungere con successo gli obiettivi al 2020;
 
a promuovere, nelle opportune sedi e nell'ambito delle proprie competenze, tutte le misure necessarie al raggiungimento degli obiettivi di riduzione di gas ad effetto serra concordate a livello internazionale ed europeo, tenendo conto dei benefici ambientali, sociali ed economici connessi alla riduzione delle emissioni e dei gas climalteranti, tra le cui misure di mitigazioni assumono rilievo strategico la protezione della fertilità del suolo, la riduzione dell’erosione, l’aumento della materia organica, anche attraverso la cattura naturale dell’anidride carbonica, del restauro della biodiversità sia terrestre che marina e degli habitat prioritari della Lista Natura 2000 e MAB UNESCO, tra cui le foreste terrestri e marine;

a sostenere la lotta ai cambiamenti climatici, che riveste una particolare rilevanza per il nostro Paese anche in considerazione del manifestarsi di fenomeni meteorologici estremi, sempre più visibili e pervasivi, a fronte dei quali l'Unione europea può e deve svolgere un ruolo guida per politiche di mitigazione e resilienza sempre più necessarie;

a farsi promotore di un sistema di relazioni internazionali dell’Unione e dei singoli Stati membri in cui il tema della lotta ai cambiamenti climatici sia di ispirazione, insieme alla difesa dei principi democratici e di libertà, per i rapporti con gli Stati extra UE, anche in chiave di collaborazione e di sviluppo di nuove opportunità di equità; 
 
-    a contribuire al raggiungimento degli obiettivi europei di neutralità climatica entro il 2050, mediante misure per la graduale decarbonizzazione del settore energetico, con particolare attenzione alla strategia europea per l’idrogeno rinnovabile presentata dalla commissione europea l’8 luglio u.s., per il ripristino e la tutela della biodiversità, per il raggiungimento del buono stato ecologico (GSE) del suolo, delle acque interne, del mare e dell’aria, la riconnessione idraulica ed ecologica dei fiumi a difesa e prevenzione dai fenomeni di dissesto idrogeologico, e dell’erosione costiera, anche basate sulle NBS, per la tutela dei monumenti, dei borghi e dei centri storici, in considerazione dell'elevata presenza di siti Unesco nel nostro Paese e della minaccia che il cambiamento climatico rappresenta per questo patrimonio, per la ridefinizione del sistema dei trasporti in chiave verde, privilegiando il trasporto pubblico, il miglioramento della qualità dell'aria, il potenziamento delle fonti rinnovabili, e per la promozione dell'economia circolare; obiettivi da perseguire altresì mediante politiche in grado di rilanciare lo sviluppo economico e creare nuovi posti di lavoro, anche tramite un piano nazionale per l'occupazione femminile e giovanile, la definizione di nuovi profili all'interno della pubblica amministrazione da impiegare nelle diverse mansioni collegate alla riqualificazione energetica e alla transizione verde, favorendo al contempo la transizione ecologica, la digitalizzazione e modernizzazione delle PA, con semplificazione nelle procedure degli appalti nel rispetto della trasparenza e tracciabilità, lo sviluppo economico-sociale sostenibile ed una nuova strategia industriale per l'Unione europea;
 
-    ad approvare al più presto il pacchetto negoziale QFP 2021-2027 integrato con lo strumento Next Generation EU, superando i veti posti da alcuni Stati membri, al fine di assicurare il rapido e tempestivo avvio dei progetti ed evitare ritardi nell’accesso ai fondi europei straordinari stanziati, che avranno nel complesso un obiettivo di spesa pari almeno al 30% in misure di sostenibilità ambientale e lotta ai cambiamenti climatici e ai loro effetti, incrementando inoltre il sistema delle risorse proprie nell’ambito del programma pluriennale, anche per coprire gli obblighi di rimborso del finanziamento del medesimo strumento per la ripresa, verso la realizzazione di un sistema fiscale europeo;
 
-    a sostenere la necessità di perseguire la costruzione di una società europea più equa e sostenibile, attenta ai temi dell’infanzia e dei giovani, dell’istruzione, della formazione e della ricerca, con un'economia al servizio delle persone, in grado di eliminare i divari di genere in campo sociale ed economico, e capace di realizzare una più compiuta coesione sociale e territoriale all’interno dell’Unione;

relativamente al tema Brexit:

- confermare il pieno sostegno alla Task Force della Commissione nel cercare di raggiungere, nel poco tempo rimasto, un accordo rispettoso dei principi fondamentali della posizione UE, in particolare sui temi del commercio e della “governance”; 

- ribadire la necessità da parte di Londra di applicare pienamente l’Accordo di recesso, in particolare le disposizioni sui diritti acquisiti dei cittadini e il protocollo sull’Irlanda/Irlanda del Nord; 

- lavorare con gli altri 26 Stati membri per un’uscita ordinata del Regno Unito dall’UE e per la conclusione di un accordo di recesso improntato ad un approccio solidale che tuteli l’integrità del Mercato Interno e i principi di leale concorrenza, nonché la salvaguardia dell'unione doganale in territorio irlandese; 

- rafforzare le attività di preparazione al recesso sia a livello UE che nazionale, incluse possibili misure di emergenza volte a mitigare le conseguenze negative di un eventuale mancato accordo; 
 
relativamente al tema della sicurezza
 
-    alla vigilia della presentazione del nuovo “piano europeo per la lotta al terrorismo” della Commissione, sostenerne l’azione volta a identificare e colmare le lacune del sistema vigente, potenziando Eurojust, incrementando le strutture di monitoraggio delle carceri e di condivisione europea delle informazioni e il sistema di coordinamento dei programmi di deradicalizzazione; 
 
-   a sostenere la proposta della Commissione di rafforzare il mandato dell’Europol per prevenire l’estremismo violento e combattere il terrorismo e la diffusione di contenuti illegali online e a chiedere la rapida adozione della proposta per prevenire la diffusione di contenuti terroristici on line; a promuovere, in questo contesto, la riflessione sulla possibilità di attribuire alla Procura europea compiti e prerogative istituzionali di lotta al terrorismo;
 
per quanto attiene agli scenari di politica estera

- a sostenere il rafforzamento delle relazioni transatlantiche per rilanciare un sistema multilaterale di rapporti capace di contrastare i cambiamenti climatici, rafforzare la risposta globale al COVID-19, sostenere un commercio internazionale libero ed equo, rilanciare la cooperazione in ambito digitale e tecnologico e promuovere la sicurezza e i valori democratici;
 
-    ad attivarsi per promuovere i valori essenziali e gli interessi dell'Europa nel mondo, nelle relazioni con i Paesi terzi, con particolare attenzione alla salvaguardi dei principi di democrazia e stato di diritto, coerentemente con le priorità strategiche della Commissione von der Leyen (ambiente, gestione delle risorse energetiche, digitalizzazione, sicurezza, educazione, migrazioni) e con il processo di revisione della Politica di vicinato meridionale mantenendo la condizionalità del rispetto dei diritti fondamentali quale presupposto per l'accesso alle risorse, sulla scia degli accordi del luglio scorso e dei più recenti accordi bilaterali;
 
-   relativamente agli eventi in atto nel Mediterraneo orientale e ai rapporti con la Turchia: ad attivarsi per una riduzione delle tensioni in atto, promuovendo una linea europea che combini fermezza verso le azioni unilaterali turche, ma anche dialogo con Ankara per preservare i rilevanti ambiti di collaborazione esistenti e affrontare alla radice il problema delle giurisdizioni marittime, in modo da consentire politiche condivise in materia di utilizzo delle risorse del Mediterraneo orientale proseguendo al contempo con l’allargamento dell’UE nei paesi balcanici, a partire dal negoziato già in corso con l’Albania;
 
relativamente alla Politica europea di Vicinato del Sud, a ribadire l’opportunità di un rilancio delle relazioni col Vicinato meridionale, con un focus specifico sull’influenza nei confronti della Libia e sul nuovo patto per le migrazioni, basato su temi orizzontali di mutuo interesse, come la gestione dei beni comuni mediterranei tra i quali la risorsa mare. Sempre in tema di interessi comuni, definire in modo più puntuale con i paesi confinanti i piani di gestione dello spazio marittimo nazionale, al fine di coprire tutte le attività e i settori marittimi strategici, nonché le misure di gestione-conservazione;
per quanto concerne l’Eurosummit:
a prendere atto dei cambiamenti negoziali apportati come l’anticipo del “common back stop del Fondo di risoluzione unico per le crisi bancarie” e del nuovo contesto di politiche fiscali europee realizzate a partire dall’accordo UE sul Qfp del 21 luglio scorso e negoziato con Commissione e Parlamento Europeo. A ribadire che questa riforma non può considerarsi conclusiva, vista la logica di pacchetto già ribadita dal Parlamento, proprio alla luce delle ultime scelte realizzate in seno alla Ue che descrivono una nuova stagione di necessarie modifiche. Temi che saranno centrali nella Conferenza sul Futuro dell’Europa con prospettive di cambiamento della architettura istituzionale ed economica della UE;

a finalizzare l’accordo politico raggiunto all’eurogruppo e all’ordine del giorno dell’eurosummit sulla riforma del trattato del Mes;

a sostenere la profonda modifica del patto di stabilità e crescita prima della sua reintroduzione, la realizzazione dell’Edis, il sistema europeo di assicurazione dei depositi bancari, e anche un processo che superi il carattere intergovernativo dello stesso Mes, che sono priorità per il nostro Paese al fine di costruire una nuova stagione dell’integrazione europea. Lo stato di avanzamento dei lavori su questi temi in agenda sarà verificato in vista della ratifica parlamentare della riforma del trattato del Mes;
per quanto concerne la Conferenza sul futuro dell’Europa
-   a chiedere, in tutte le opportune sedi a livello europeo, il rapido avvio della Conferenza sul futuro dell'Europa, per discutere delle riforme politiche ed istituzionali necessarie a rilanciare e rafforzare il processo di integrazione comunitario, anche alla luce delle misure inedite adottate e degli interventi straordinari messi in campo come risposta all’emergenza Covid-19;
-   a favorire, nel concreto svolgimento della Conferenza, il coinvolgimento dei Parlamenti nazionali dell’UE e quello nuovo e reale dei cittadini europei anche in tempo di pandemia, garantendo nella partecipazione l'equilibrio di genere e la complessità sociale del Paese;
- sostenere l'avvio dei lavori della Conferenza sul futuro dell'Europa per il rafforzamento dei poteri del Parlamento europeo ed il passaggio al voto di maggioranza per il superamento del potere di veto;
- avviare una riforma del bilancio dell’Unione nel segno dell’attribuzione all’Unione Europea di una capacità fiscale autonoma, indipendente dai bilanci nazionali, nonché di una corresponsabilità del Parlamento Europeo nella creazione di nuove risorse proprie UE;
- a favorire ogni forma di dialogo che permetta di affrontare il nodo relativo alle nuove competenze dell'Unione, in particolare nei campi in cui la pandemia da Covid-19 ha dimostrato la necessità di prevedere politiche di livello europeo, valutando sulla base delle risultanze della Conferenza i successivi passi da intraprendere.
 

 

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