Recovery Fund, Nicola Zingaretti e Stefano Bonaccini fanno infuriare le Regioni
Dalle parti della Lombardia il nervosismo è palpabile. E ieri il governatore Attilio Fontana ha sentito telefonicamente i suoi colleghi del Friuli Venezia Giulia Massimiliano Fedriga e del Veneto Luca Zaia. La notizia diffusa da Il Tempo di una partita in proprio sul Recovery Fund giocata dal presidente dell’Emilia Romagna Stefano Bonaccini e da quello del Lazio Nicola Zingaretti non è stata certo ben accolta.
Perché se è normale che le regioni vogliano conquistare più spazio nella gestione di molti quattrini per opere destinate allo sviluppo dei territori, lo è meno quando si rompe un fronte unitario e ci si muove da soli. La cordata di regioni europee capitanata dalla Catalogna rischia anche di rompere le uova nel paniere al governo Conte e ancora non si ha traccia di reazioni, se non a livello parlamentare.
La lettera ai vertici dell’Europa che abbiamo reso nota è un brutto segnale a Palazzo Chigi e alle altre regioni. Lo ha notato la deputata di Fratelli d’Italia Ylenia Lucaselli, membro della commissione bilancio di Montecitorio, che ha annunciato un’interrogazione al governo: “Apprendiamo dal Tempo che i presidenti Zingaretti e Bonaccini avrebbero sottoscritto, assieme ai governatori di altre regioni europee, la richiesta rivolta alla Commissione Europea, al Consiglio Ue e al Parlamento di Strasburgo per avere un ruolo diretto sulle risorse del Recovery Fund. Una iniziativa, dunque, che scavalcherebbe lo Stato centrale e nel contempo rappresenterebbe una vera scorrettezza verso gli altri Presidenti di Regione. Una decisione tutta da chiarire, perché attorno ai fondi su cui dovrebbe poggiare la ripresa del nostro Paese non possono esserci opacità politiche. Presenterò un’interrogazione al governo affinché siano chiariti tutti i contorni di questa vicenda”.
E ci va giù pesante, soprattutto con l’esecutivo di Giuseppe Conte, anche Michele Anzaldi, deputato di Italia Viva: “È comprensibile che Lazio ed Emilia Romagna abbiano scritto alla Ue per chiedere di trattare direttamente sulla gestione dei fondi Recovery, come ha rivelato ’Il Tempo’ pubblicando il testo della lettera. Come ci si può fidare di questo presidente del Consiglio che pensa solo a nominare task force, gruppi di lavoro, cabine di regia, consulenti, accumulando ritardi e addirittura aizzando scontri con i partiti della sua maggioranza? Comprensibile che alcune Regioni tentino di fare da sole per accelerare. Forse dovrebbero farlo tutte le Regioni. Forse i governatori e i consigli regionali dovrebbero valutare di far pressione sui parlamentari del proprio territorio, di qualsiasi partito siano, per pretendere davvero un cambio di passo al Governo”.
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