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Conte e il rimpasto di Natale, Crimi difende i 5Stelle. Chi rischia la poltrona

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C'è aria di rimpasto per il governo di Giuseppe Conte. Rischiano svariati ministri grillini, che Vito Crimi prova a difendere. Secondo gli ultimi retroscena in bilico ci sono la responsabile della scuola Lucia Azzolina, quella del lavoro Nunzia Catalfo, e Paola Pisano, ministra M5s per l'innovazione, oltre alla dem Paola De Micheli (Infrastrutture e trasporti). 

In un incontro a Palazzo Chigi Matteo Renzi sarebbe tornato alla carica con Conte per un rimpasto di governo che potrebbe vedere alla luce, scrive il Corriere, tra Natale e capodanno o tra capodanno e l’Epifania. 

"In questi giorni noto come le parole 'rimpasto' e 'messa in discussione' del Governo siano sempre più ricorrenti, anche da parte di esponenti delle forze di maggioranza. Chi ne parla mi sembra fuori dalla realtà", scrive Vito Crimi in un lungo post su facebook in cui elenca le tante sfide all'orizzonte apartire dalla risposta alla pandemia e la manovra finanziaria. "Chi dinnanzi a tutto questo parla di rimpasto, è fuori dal mondo. E non solo dimostra di non aver rispetto per il lavoro fatto da tutta la squadra di Governo (non solo dal MoVimento), ma continua a pensare alla politica come ad una giostra, nella quale i giocatori sarebbero più attenti a rimescolare le carte per il proprio tornaconto, piuttosto che al gioco di squadra. Per il MoVimento 5 Stelle non è mai stato questo il modo di interpretare la politica, e mai lo sarà", scrive Crimi. 

DI diverso avviso i dem. "Mi piace chiamarla ripartenza, non rimpasto, perché abbiamo superato mesi terribili - dice Goffredo Bettini, esponente del Pd, intervistato a L’Ospite, l’appuntamento politico del sabato pomeriggio di Sky TG24 - Conte è stato molto bravo, senza di lui non ci sarebbe stata la salvezza dell’Italia ma finita l’emergenza si deve guardare di più alla prospettiva. In questa ripartenza nessuno deve fare un passo indietro ma tutti un passo in avanti, a partire dai leader dei partiti della coalizione. Ma questo è un auspicio, non è un toto nomi". L'ipotesi di due vicepremier, come nel Conte I, è ancora in piedi, ma invisa al premier che punta a un semplice cambio di ministri. 

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