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Covid, bocciata dall'Ars la mozione di censura all'assessore alla Sanità Razza

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La mozione di censura nei confronti dell’assessore alla Salute della Regione siciliana, Ruggero Razza, non passa all’Ars. Con 24 voti favorevoli e 36 contrari l’atto parlamentare presentato da Pd, M5s e Cento Passi è stato bocciato dalla maggioranza dell’aula. Il governo ha potuto contare non solo sulla maggiorana, ma anche sui voti del gruppo parlamentare di Attiva Sicilia, come ha annunciato nel suo intervento il deputato Matteo Mangiacavallo. «Non mi sento un imputato», aveva detto in Aula, prendendo la parola poco prima del voto sulla mozione, l’assessore Razza al termine del dibattito all’Ars. I lavori, cominciati ieri, sono ripresi oggi pomeriggio poco dopo le 16.

«Sarei fuori dal mondo se oggi tacessi che il nostro sistema sanitario durante la pandemia ha dovuto confrontarsi con momenti di forte criticità o che in definitiva non possano essere stati compiuti errori - ha proseguito - tuttavia ho letto e riletto la mozione di censura ed è mio dovere anzitutto confrontarmi con essa. E da nessuna parte c’è stato il riferimento alla straordinarietà di questa evenienza, del fatto che nessuno era stato formato per questa pandemia. Altrove nel mondo la pandemia ha reso impraticabili gli ospedali: è accaduto in Francia, Croazia e persino in Svizzera e anche in Italia nella prima parte della pandemia. Eppure, in Sicilia tutti hanno avuto assistenza, nessuno è andato altrove per essere curato». E ha aggiunto: «Non ho alcuna presunzione nel dirvi che non sono stati commessi errori e che nonostante l’esperienza maturata in queste difficili settimane non ne possano esser compiuti anche nell’immediato futuro. Ma individuare come è stato fatto con la mozione che vi sia una responsabilità di governo nella classificazione del rischio-regione è una circostanza smentita dai fatti. Nessuno può affermare che di fronte a uno tsunami ci possano essere scelte esenti da errori».

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