grandi manovre
Prove di federazione, il centrodestra si ricompatta. Forse
Prove di federazione. E ci vuole in campo un federatore che ci creda davvero. Matteo Salvini ci punta e mette in campo la proposta per tornare a parlare con un linguaggio unitario. Il leader della Lega prende l’iniziativa e telefona a Silvio Berlusconi. Ed è già una notizia. Poi, entrambi lo fanno sapere. Ed è una nuova notizia, e positiva per chi tiene alla coalizione. Ma soprattutto i contenuti. Cioè non è importante solo fare il fioretto di non litigare più. Ma quel che è decisivo - e in questo periodo non è davvero poco - è l’impegno a condurre una battaglia comune in Parlamento sulla manovra economica del governo Conte. Salvini ne parla a TG24, il telegiornale di Sky, e non sfugge a dettagli che sono essenziali. Sia con Forza Italia che con Fratelli d’Italia - cita giustamente entrambe le forze politiche alleate - lavoreremo assieme: «Noi faremo delle proposte comuni e concrete e coerenti come centrodestra che servono soprattutto a chi è stato dimenticato in questi mesi. Ne parlerò con i segretari degli altri partiti di centrodestra". Poi, il botto: "Mi piacerebbe anche che, per affrontare al meglio, in maniera compatta coerente e decisa i prossimi mesi, ci fosse una sorta di federazione, di unione, a partire dai gruppi parlamentari, perché se combattiamo insieme è più facile vincere le battaglie comuni. Se, invece - avverte - combattiamo divisi, ci troviamo il Morra di turno e gli italiani danno immagine al mondo, per colpa di qualche cretino, ahimè, di quello che non siamo...».
Tutta da stabilire la forma federata della coalizione che fa dire a Francesco Lollobrigida, capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera, «vedremo». E per chi conosce le cose della politica non è un «no», ma solo una sorpresa per una proposta che - se ben costruita - può rilanciare davvero il centrodestra. Come a dire, se è una cosa seria può andare bene. Ma bisogna discuterne. Centrodestra in surplace, con Fi fredda sulla federazione. Lo scostamento di bilancio - se affrontato in maniera unitaria - può aiutare la coalizione. «Se ci spiegano come usano i soldi, noi siamo disponibili a sostenere le proposte del governo», taglia corto Salvini che aggiunge: «Se i soldi devono andare ai monopattini, ai banchi a rotelle e agli amici degli amici, non ci stiamo». Se son rose fioriranno, dunque. Quel che è importante, in una fase così delicata per l’Italia, è sapere di avere in campo una coalizione - maggioritaria nel Paese secondo tutti i sondaggi - che vuole contare nel rapporto col governo senza offrire ai suoi avversari pretesti per divisioni nel proprio campo. Si possono condividere o meno iniziative con Palazzo Chigi senza bisogno di mischiare le carte in tavola tra chi è in maggioranza e chi sta all’opposizione. In mezzo ci sono solo le furbizie di Giuseppe Conte e dei suoi sodali che in queste settimane hanno tentato di spaccare il centrodestra. L’iniziativa federatrice assunta da Salvini serve probabilmente a rimettere in campo un’alternativa fatta di proposte concrete. E se i leader ricominciano a tessere la trama, probabilmente torneranno anche a discutere con maggior serenità sui nomi dei candidati sindaci per le amministrative della primavera prossima. A cominciare da Roma si voterà in diverse grandi città e certo nessuno avrà la vocazione suicida per aspettare ancora chissà quanto tempo.